In Sardegna gli incendi di vaste proporzioni che hanno distrutto boschi e campagne in provincia di Oristano fanno ancora paura: resta la mobilitazione di tutti gli uomini sul campo e dei mezzi aerei per tentare di sedare gli ultimi insidiosi focolai, mentre si aggrava pesantemente l'esito della conta dei danni, tutt'ora in corso: le aziende agricole e zootecniche colpite dal rogo sarebbero migliaia - secondo Confagricoltura Sardegna, che ha chiesto un tavolo tecnico urgente alla regione -, mentre è stima condivisa da più parti che sarebbero oltre 20mila gli ettari bruciati dalle fiamme con danni per non meno di 1000 milioni di euro. Coldiretti Sardegna chiede l'attivazione della misura 5.2 del Programma di sviluppo rurale per gli indennizzi.
 
Intanto, da quanto appreso in serata di ieri da AgroNotizie, in giornata di oggi a Macomer è previsto un consiglio di amministrazione straordinario del Consorzio tutela del Pecorino romano Dop, pronto a varare misure di aiuto e solidarietà verso i pastori e gli allevatori gravemente colpiti dal rogo, che saranno rese note in dettaglio a breve. Mentre la Regione Sardegna accelera le procedure per garantire alle popolazioni colpite dai roghi un rapido ristoro dei danni.
 

I provvedimenti della Regione Sardegna

Su disposizione del presidente Christian Solinas - si legge in una nota ufficiale - si è riunito nel pomeriggio di ieri il Comitato operativo regionale, presieduto dal capo della Protezione civile sarda Antonio Belloi, per elaborare lo schema operativo necessario per la perimetrazione del rogo, la valutazione dei danni e per la predisposizione della relazione tecnica necessaria per il riconoscimento dello stato di emergenza nazionale, a seguito della dichiarazione di stato di emergenza regionale già deliberato nella seduta della Giunta regionale di domenica sera.

"Abbiamo accelerato le procedure - ha detto ieri sera il presidente Solinas - per abbattere tutti i tempi tecnici e burocratici e abbreviare i passaggi che ci consentiranno di erogare i ristori ai cittadini e alle aziende, per il risanamento degli edifici pubblici e privati, per una ripartenza che vogliamo tutti sia rapida. Per questo motivo - prosegue il presidente Solinas - il Cor ha anticipato i tempi ancora prima che venga chiuso lo scenario emergenziale". Un segnale di immediatezza che arriva al termine di un'altra giornata di dura lotta al fuoco.
 

L'incendio, situazione e forza in campo

La situazione degli incendi è in miglioramento, ma anche ieri non sono mancati episodi di particolare pericolosità, determinati dalla ripresa di alcuni focolai che sono stati immediatamente domati. Il pericolo di una ripresa del fronte di fuoco è purtroppo ancora reale. Fino al tramonto di ieri sono rimaste operative tutte le forze regionali in attività: 22 mezzi aerei e 7500 uomini a terra. Da questa mattina i voli dei veivoli anticendio sono ripresi dalle 5,30 con la stessa intensità di ieri, così come il lavoro delle squadre a terra, per le necessarie bonifiche.
 

Confagricoltura Sardegna, non c'è un minuto da perdere

"Non c'è un minuto da perdere. La Regione Sardegna convochi subito un tavolo tecnico per una gestione rapida dell'emergenza incendi. Chiediamo al presidente Solinas, agli assessori della Difesa dell'ambiente e dell'Agricoltura, ai vertici del Corpo forestale di vigilanza ambientale e della Protezione civile regionale di incontrare immediatamente le associazioni di categoria agricola per intervenire con estrema velocità a sostegno delle migliaia di aziende messe in ginocchio dalla furia delle fiamme e per porre in essere nuove azioni di gestione del rischio incendi, ora più che mai necessarie per il resto della stagione estiva". L'appello arriva ieri sera dal presidente di Confagricoltura Sardegna, Luca Sanna, all'indomani del rogo che ha devastato l'area del Montiferru e della Planargia percorse da decine di incendi che continuano a fare paura, viste le condizioni meteo avverse, anche per i prossimi giorni.

"In un fine settimana - ha proseguito Sanna - abbiamo perso decine di migliaia di ettari di pascoli, bosco, piuttosto che di vigneti e oliveti, migliaia di capi tra ovicaprini, bovini ed equini. Lo stesso è accaduto con le api e con tutta la selvaggina che popolava quelle terre. E poi castagneti e patrimonio sughericolo andato in fumo che in molti casi doveva ancora essere estratto. Un carico di danni ingenti che si somma a quelli più materiali di capannoni, sale di mungitura o di lavorazione dei prodotti, mezzi meccanici e riserve di foraggi che nei prossimi giorni mancheranno agli animali salvati dai roghi".

"Alla luce di quanto accaduto finora - ha precisato il presidente regionale di Confagricoltura - è necessario impostare subito correzioni indispensabili per la gestione degli interventi sull'antincendio. Il ruolo di agricoltori e pastori deve riassumere la sua centralità nella cura del territorio uscendo dall'angolo di marginalità in cui è stato costretto negli ultimi anni e che ha visto le campagne cadere in una condizione di abbandono e degrado mai vista prima".

Il presidente Sanna ha anche chiesto che la Regione Sardegna "si doti di uno strumento assicurativo adeguato che venga incontro alle esigenze delle aziende. Un piano capace di assicurare contro tutte le calamità naturali, compresi gli incendi, le imprese agricole".
 

Coldiretti, attivare la sottomisura 5.2 del Psr

"Subito la ricognizione dei danni e la rilevazione dei dati per poi attivare la misura 5.2 del programma di sviluppo rurale per sostenere le aziende colpite dall'incendio". È la richiesta di Coldiretti Sardegna indirizzata all'assessorato all'Agricoltura dopo l'incendio del Montiferru e Planargia che ha mandato in fumo oltre 20mila ettari, molti ricoperti da lecci, roverelle e sughere secolari.

Coldiretti Oristano con tutta la sua struttura e guidata dal presidente Giovanni Murru è in campo per fare una prima ricognizione dei danni, che si sa già essere ingenti per le aziende agricole oltre che per l'ambiente, con la perdita di uno dei polmoni verdi della Sardegna. E si stanno già attivando anche per coordinare insieme alle altre federazioni Coldiretti di tutta la Sardegna l'arrivo di camion di foraggio per sfamare gli animali scampati al disastro, ma rimasti senza nutrimento.