Il piano triennale è previsto dall'articolo 12 della legge regionale 1/2009 e ha l'obiettivo di sostenere le aziende zootecniche del Lazio nell'uso di riproduttori selezionati nell'ottica sia del miglioramento genetico e dell'aumento della redditività, sia per la conservazione delle razze autoctone e per l'attuazione di piani di risanamento per specifiche malattie e problematiche veterinarie.
Possono beneficiare di questi contributi tutte le aziende zootecniche del Lazio che allevano bovini, bufale, capre, pecore, cavalli, asini o maiali iscritte alla Banca dati nazionale dell'anagrafe zootecnica e iscritte al libro genealogico della razza di interesse.
Il programma prevede:
- 105mila euro per il 2021;
- 75mila euro per il 2022;
- 75mila euro per il 2023.
Gli allevatori che beneficeranno dei contributi avranno poi l'obbligo di mantenere per almeno tre anni il capo acquistato in azienda.
Nello specifico le razze che sono ammesse per questi contributi sono:
- bovini da carne: Chianina, Marchigiana, Maremmana, Romagnola, Podolica, Limousine, Charolaise, Piemontese;
- bovini da latte: Frisona, Bruna Alpina e Pezzata Rossa;
- bufalini: Bufala mediterranea;
- caprini: Saanen, Maltese e Sarda, capra Monticellana, Capestrina e Grigia Ciociara;
- ovini: Sarda, Comisana, Massese, Assaf, Lacaune, pecora Sopravissana;
- equini: Cavallo Maremmano, Tpr, Pony Esperia, Lipizzano, Tolfetano e Romano, cavallo del Cicolano;
- asinini: Amiatino, Viterbese, Martina Franca e Ragusano;
- suini: Casertano, Nero Reatino e Nero dei Monti Lepini.