E’stata approvata ieri - dalle Commissioni consiliari I (Bilancio) e IV (Agricoltura) del Consiglio regionale della Puglia - la proposta di legge regionale del consigliere di opposizione Domenico Damascelli che stanzia 2 milioni di euro per il settore lattiero-caseario pugliese e che ora è attesa al vaglio dell’aula. Un aiuto pensato per la crisi determinata dalle misure di contenimento di Covid-19.

Ma nei giorni scorsi il presidente e assessore alle politiche Agroalimentari di Puglia, Michele Emiliano, al termine del Tavolo latteaveva promesso un intervento di soccorso, con una delibera di giunta, per gli allevamenti vaccini e i caseifici pugliesi produttori di treccia e formaggi freschi: un milione di euro per i mancati introiti delle aziende zootecniche e 500mila euro da destinare ai trasformatori per i maggiori oneri di conservazione del latte, regolarmente acquistato dalle stalle della regione e senza sconti. Le due iniziative - quella del Consiglio regionale e quella della Giunta - sembrano a questo punto sovrapporsi.  

Infatti, il consigliere Damascelli, a proposito del suo progetto di legge, in una nota diffusa dal Consiglio regionale riferisce: “Il testo prevede misure straordinarie da parte della regione in favore degli allevatori pugliesi, a compensazione dei minori ricavi dovuti a riduzioni di quantitativi conferiti a causa del Covid-19, e dei trasformatori che ritirano latte pugliese pagandolo agli stessi prezzi praticati prima della pandemia”.

L’iter di questo provvedimento potrebbe essere veloce: “Adesso, la parola definitiva spetta al Consiglio regionale e chiedo pertanto che venga convocata una seduta, nelle modalità consentite, il prima possibile, affinché si dia un segnale di concreta attenzione al settore in difficoltà" ha detto ieri Damascelli.
 

Coldiretti: "Bene il provvedimento del Consiglio"

“Bene l’approvazione all’unanimità della proposta di legge regionale che prevede forme di sostegno per il settore lattiero-caseario con 2 milioni di euro per gli allevatori e i trasformatori e che passerà la settimana prossima al vaglio del Consiglio regionale. E’ questo il commento di Coldiretti Puglia sul provvedimento e per il quale ipotizza una seduta di Consiglio a breve.

“Gli indennizzi dovranno essere riconosciuti agli allevatori per la mancata produzione e ai trasformatori che ritirano esclusivamente latte pugliese e stanno confermando il prezzo pagato agli allevatori fino a febbraio 2020, senza unilaterali riduzioni di prezzo del latte alla stalla" sottolinea Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

Le aziende zootecniche che producono latte in Puglia sono 1400, con 60.000 vacche da latte in produzione e il prezzo medio al caseificio – aggiunge Coldiretti Puglia - si aggira sui 42 centesimi al litro per una produzione lorda vendibile di comparto pari a 160 milioni di euro.

“Ribadiamo la stringente necessità di conoscere i nomi e i cognomi di chi importa e le destinazioni finali dei 5,7 milioni di litri di latte straniero che ogni giorno attraversano le frontiere e invadono l’Italia e la Puglia con cisterne o cagliate congelate low cost di dubbia qualità in piena emergenza coronavirus" afferma Pietro Piccioni, direttore di Coldiretti Puglia.

La richiesta di Coldiretti segue "l’istanza di accesso civico ai sensi dell'articolo 5, comma 2, del d.lgs. 33/2013 per i prodotti del latte nelle diverse formulazioni commerciali e delle cagliate, per la quale il ministero della Salute ha già dato accesso agli atti alla Regione Puglia" conclude il direttore di Coldiretti Puglia.