E’ quanto emerso il 14 aprile 2020 durante una riunione del Tavolo latte istituito dalla Regione Puglia alla quale hanno partecipato il presidente e assessore regionale alle Politiche agroalimentari, Michele Emiliano, il direttore del dipartimento Agricoltura, Gianluca Nardone, il consigliere regionale Domenico Damascelli e tutte le organizzazioni agricole e le rappresentanze del mondo della trasformazione.
Tale esito del Tavolo latte dovrebbe chiudere, non senza lacerazioni, la “Guerra del latte” scoppiata in Puglia nei giorni scorsi, a causa di un accordo separato tra alcuni caseifici e una pattuglia di organizzazioni sindacali agricole che aveva contemplato la riduzione del prezzo del latte dell’annata lattiero casearia in corso. L’accordo separato era stato però disconosciuto da Coldiretti Puglia e – con una nota congiunta - da Confagricoltura Puglia e Copagri Puglia, che avevano chiesto l’immediata convocazione del Tavolo latte.
Le aziende zootecniche che producono latte in Puglia sono 1400, con 60.000 vacche da latte in produzione e con un prezzo medio al caseificio - secondo Coldiretti Puglia – che si aggira intorno a 0,42 euro al litro per una produzione lorda vendibile di comparto pari a 160 milioni di euro.
Le decisioni di Emiliano al Tavolo latte
Il presidente Emiliano ha comunicato alle organizzazioni che, preso atto delle indicazioni ricevute, la Regione Puglia provvederà a stanziare in bilancio la somma di un milione di euro per offrire un sostegno alle aziende zootecniche danneggiate dall’improvvisa crisi dovuta al Covid-19. Si tratterebbe di un aiuto di 10 centesimi al litro. Emiliano ha anche ipotizzato lo stanziamento di una somma – pari a 500mila euro - che offra un aiuto finanziario a quelle strutture di trasformazione che hanno dovuto ricorrere a strumenti di emergenza per stoccare i quantitativi di latte in eccesso.Confagricoltura Puglia e Copagri Puglia, grande soddisfazione
Esprimono grande soddisfazione i presidenti di Confagricoltura Puglia e Copagri Puglia – Luca Lazzàro e Tommaso Battista – per quanto fatto e farà la Regione per affrontare la durissima crisi delle aziende del settore lattiero caseario.Le decisioni assunte e comunicate da Emiliano sono "sicuramente un passo importante a favore degli imprenditori che, con tenacia e a costo di enormi sacrifici, hanno continuato a garantire la produzione di un bene essenziale e vitale per l’economia pugliese“, ha commentato il presidente di Confagricoltura Puglia Luca Lazzàro.
“La conferma che la Regione abbia voluto fornire un aiuto concreto a tutti i soggetti della filiera lattiero-casearia – afferma Tommaso Battista presidente di Copagri Puglia – è una risposta esaustiva all’annuncio di alcuni caseifici di voler ridurre il prezzo del latte concordato in precedenza. In questa fase di straordinaria emergenza che vede coinvolti tutte le componenti della filiera, l’intervento della Regione sarà un’iniezione di liquidità che potrà soddisfare sia gli allevatori, che hanno ridotto la loro produzione del 20%, che trasformatori senza creare disparità“.
Confagricoltura Bari-Bat, bene iniziativa Emiliano
Il presidente di Confagricoltura Bari e Barletta-Andria-Trani, Michele Lacenere, commenta positivamente gli esiti della riunione. “I caseifici che hanno mantenuto, prima e durante l’emergenza, un comportamento corretto nei confronti degli allevatori devono essere aiutati, dalla collettività, a rimanere attivi nel sistema Puglia" sostiene il presidente di Confagricoltura Bari-Bat.“Questo perché rappresentano l’elemento di garanzia nei confronti di quanti non si fanno scrupoli nell’utilizzare il brand Puglia per commercializzare prodotti che poco o nulla hanno a che fare con la nostra Regione - sottolinea Lacenere - L’aiuto concesso agli allevatori, da parte della Regione, permetterà di alleggerire il gap finanziario subito in questa fase così critica e renderà più agevole il saldo delle cifre dovute per il mese di marzo”.
L'accordo separato sul prezzo con il dissenso di Confagricoltura e Copagri
Il Tavolo latte del 14 aprile - e le soluzioni che ne stanno scaturendo - sono l’epilogo di una vicenda nata giorni fa, quando era stato siglato un accordo tra i caseifici Artigiana, Deliziosa, Gioiella e Murgella e le organizzazioni datoriali Cia, Uci, Legacoop, Agci e Federagri Puglia in base al quale le parti avrebbero raggiunto l'accordo di pagare gli allevatori conferenti, a titolo di acconto, il prezzo del latte per il mese di marzo ad euro 0,36 al litro, oltre i parametri qualitativi.Secondo l’accordo, il prezzo di conferimento potrebbe essere aumentato in caso di corresponsione da parte della Regione e/o da parte dello Stato di somme in favore degli allevatori. A riferirlo in una nota erano state Copagri e Confagricoltura Puglia, dichiarando di dissociarsi dall'intesa e diffidando sia le organizzazioni sindacali che i caseifici a non metterlo in atto in quanto “non possono rappresentare tutto il mondo zootecnico barese e tarantino e, soprattutto, i produttori che conferiscono il latte ai caseifici”. Secondo Confagricoltura Puglia e Copagri, inoltre “Non si può modificare un accordo stipulato secondo le regole dell'articolo 62 della legge 1/2012, in assenza di preavviso e con l'aggravante di comunicarlo con effetto retroattivo ovvero dal 1° marzo”.
La posizione di Coldiretti Puglia prima del Tavolo latte
La filiera lattiero casearia pugliese deve “ritrovare il corretto equilibrio e rispetto dell'etica nelle relazioni commerciali” aveva avvertito Coldiretti Puglia, nell'imminenza della convocazione del tavolo. L'organizzazione era così tornata a chiedere lo stato di calamità per tutto il settore agricolo, a partire proprio dal comparto lattiero-caseario.Nell'ambito del tavolo regionale, secondo Coldiretti, va riconosciuto “un sostegno agli allevatori che hanno già ridotto la produzione del 20% e ai trasformatori con un aiuto allo stoccaggio di cagliate congelate”, aveva spiegato Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia. Ma “è evidente che gli aiuti dovranno essere dati a tutti quei caseifici che ritirano esclusivamente latte pugliese e stanno riconoscendo il giusto prezzo agli allevatori, senza unilaterali riduzioni di prezzo del latte alla stalla”.
“Abbiamo chiesto alla ministra Bellanova, al presidente Emiliano ed ai Prefetti di intervenire duramente contro i comportamenti speculativi di chi impone prezzi fuori mercato o lucra condizioni di vantaggio nelle produzioni di beni di prima necessità come il latte, fino ad escluderli - aveva sottolineato Muraglia - dai fondi previsti per sostenere il comparto agroalimentare come gli aiuti agli indigenti e da tutti gli interventi regionali che si stanno costruendo in queste ore per sostenere la filiera”.