Secondo e ultimo stanziamento di fondi, almeno per il 2018, destinato alle organizzazioni degli allevatori che fanno capo ad Aia (Associazione italiana allevatori).

Pochi soldi, ma preziosi per proseguire con le attività di miglioramento genetico e tenuta dei Libri genealogici, ancora affidati ad Aia in attesa della riforma delle norme sulla riproduzione animale della quale più volte si è parlato su AgroNotizie.
 

Secondo stralcio

Quelli in arrivo sono i soldi previsti dal secondo stralcio di aiuti per l'ultimo semestre del 2018.
Arriva a poche settimane di distanza dal precedente stralcio destinato a coprire almeno parte delle spese per la prima parte dell'anno.

Complessivamente sono 2,7 milioni di euro, che vanno ad aggiungersi alle erogazioni decise dalle singole Regioni.
Come per il primo stralcio, anche per il secondo sono previsti 1,33 milioni di euro, ma diversa è la ripartizione per le singole branche della zootecnia rappresentate dalle associazioni di razza e di specie che confluiscono in Aia.
 

La ripartizione

Il decreto del ministero per le Politiche agricole che stabilisce la destinazione degli aiuti conferma che la quota più importante andrà agli "uffici" centrali dell'associazione allevatori, destinati ai controlli della produttività, alla tenuta dei Libri genealogici e ai Registri anagrafici.

Le quote rimanenti seguono un ripartizione che sembra tener conto solo in parte dell'importanza del comparto al quale sono destinati.
La cifra più rilevante, dopo quella destinata ad Aia, è riservata agli allevatori di bufali (Anasb), seguita dall'Anafi (allevatori della Frisona). All'ultimo posto, con la cifra più modesta, l'associazione che riunisce gli allevatori della razza bovina Valdostana (Anaborava).
 

Ripartizione dei fondi al sistema allevatori per il secondo semestre 2018
 

Pochi soldi

Le cifre sono in ogni caso modeste e non risolvono i problemi economici nei quali si dibatte il sistema allevatori da quando il sostegno pubblico si è ridotto al lumicino, costringendo a un forte (e doloroso) ridimensionamento di tutta l'organizzazione della zootecnia italiana, che ora attende una radicale trasformazione.

E' quanto si vuole realizzare con le nuove norme che disciplinano la riproduzione animale previste dall'aggiornamento della legge 154/2016.

Il mondo degli allevamenti è in attesa. Con la speranza che sia un vero cambiamento, anche sotto il profilo organizzativo, capace di risolvere le tensioni che in passato hanno contrapposto le organizzazioni sindacali sulla gestione di Aia.