La decisione giunge con il decreto 5185 del ministero per le Politiche agricole, che ha introdotto le imprese suinicole fra i soggetti che possono beneficiare di questi sostegni.
I finanziamenti sono destinati alla copertura degli interessi pagati sui mutui bancari degli anni 2015 e 2016 e riguardano sia il settore bovino sia quello suino.
Solo nel caso degli allevamenti da latte i sostegni possono rivolgersi anche al finanziamento di investimenti.
I soldi
Entrando più nel dettaglio, il decreto indica in 6 milioni di euro le risorse per l'anno 2016 destinate alla copertura degli interessi passivi dei finanziamenti erogati dalle banche per la ristrutturazione dei debiti nel caso delle stalle da latte. A queste ultime sono destinati altri 5 milioni di euro per il 2016 e 7 milioni di euro per il 2017 per il finanziamento di investimenti.Riguarda entrambi i settori, quello bovino e quello suino, la disponibilità di 25 milioni nel 2017, destinati a coprire i costi sostenuti per gli interessi passivi maturati nei due anni precedenti.
La domanda
Il contributo massimo è di 15mila euro, nei limiti delle disponibilità finanziarie indicate.Il limite è dettato dalle norme comunitarie sugli aiuti “de minimis” e la domanda per accedere agli aiuti dovrà contenere fra l'altro una dichiarazione nella quale si certifichino gli eventuali aiuti di questo tipo percepiti negli ultimi tre anni.
I tempi
Condizione indispensabile per le imprese produttrici di latte è l'essere in regola con le norme sulle quote latte.Tutta la documentazione (il dettaglio lo si può trovare nel decreto ministeriale) dovrà essere inviata a Ismea insieme alla domanda per accedere a questi aiuti. Attenzione però ai tempi. Si parte con il primo giugno e si chiude con il 30 dello stesso mese.