Pesano anche altre variabili, secondo gli allevatori intervistati, come le normative sul benessere animale (19%), il miglioramento della redditività, il mercato dei mangimi e l’aumento dimensionale delle aziende zootecniche (tutte e tre le voci al 12,7%). La discriminante del miglioramento della redditività degli allevatori è il primo fattore (27,3%) che inciderà maggiormente sullo sviluppo del settore delle tecnologie e prodotti per l’allevamento, secondo gli stessi operatori, seguito dalle norme sul benessere animale (18,2%), dall’aumento dimensionale delle aziende zootecniche e delle esportazioni (al 13,6%).
Gli allevatori intervistati vivono il 2015 mediamente come un anno di attesa, tenuto conto che il 57,7% di loro ipotizza di investire in azienda meno di 50.000 euro e il 29,5% pensa di tenere la barra degli investimenti tra 51.000 e 100.000 euro. Eppure, vi è anche un 12,5% che, complessivamente, prevede iniezioni di fondi in azienda tra i 101.000 e il milione di euro.
"La zootecnia è uno dei comparti che caratterizza Fieragricola e sul quale Veronafiere intende concentrare i propri sforzi, insieme alle bioenergie e alla meccanica – assicura il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani – e nell’ottica di implementare la professionalità della manifestazione è stata adottata per la prima volta dal 1898 la formula espositiva dal mercoledì al sabato (3-6 febbraio 2016)". Una scelta, quella di escludere la domenica, che ha incontrato il gradimento delle aziende, organizzazioni, istituti di ricerca e opinion leader che si sono riuniti nei giorni scorsi a Verona per il comitato di indirizzo della zootecnia e delle bioenergie di Fieragricola.
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Fonte: Fieragricola