La ricerca è stata condotta da Fabio del Bravo, dirigente responsabile della direzione Servizi di mercato e supporti tecnologici di Ismea insieme al gruppo di lavoro composto da Francesca Carbonari, Giovanna Maria Ferrari e Maria Ronga. CremonaFiere ha ritenuto di dover affrontare dal punto di vista scientifico un momento cruciale per gli allevatori: l'imminente fine del regime delle quote latte, prevista per il 31 marzo del 2015, a seguito del quale verosimilmente si delineerà un diverso contesto competitivo, nell'ambito del quale le imprese operanti nel settore si troveranno di fronte a nuove opportunità, oppure ad affrontare rischi che potrebbero richiedere dei cambiamenti nella gestione della propria azienda e nell'organizzazione dell'attività produttiva.
Ismea ha dichiarato che l’obiettivo della ricerca è conoscere l'orientamento delle imprese da latte vaccino all'indomani della liberalizzazione del mercato. In particolare, è stato chiesto agli operatori se, di riflesso allo smantellamento delle quote, intendono aumentare ovvero diminuire il loro livello produttivo, se temono una fuoriuscita di aziende dal settore a fronte di un mercato privo di strumenti di controllo sui prezzi, o se stanno valutando una riconversione produttiva o un cambiamento nella destinazione della produzione.
Il campione di aziende dell’indagine è stato individuato a partire dalle liste del Panel Ismea delle imprese agricole; per la sua definizione si è tenuto conto della struttura del settore e della capacità produttiva delle diverse Regioni/Macro-aree del Paese . Si è operato escludendo le aziende con meno di 20 capi allevati e aumentando la quota delle imprese più grandi, che, in ragione della loro produzione e del loro ruolo sul mercato, sono in grado di fornire delle valutazioni sui possibili cambiamenti di scenario conseguenti all'abolizione del contingentamento. Il campione è rappresentato per il 60% da aziende del Nord Ovest, per il 28% del Nord Est e per il 12% del Centro-Sud.
I risultati definitivi e completi si avranno alla metà di ottobre: il field della rilevazione presso le imprese del settore è ancora in corso e si concluderà nella prima decade di settembre. In base alle risposte parziali sino ad oggi raccolte sta emergendo comunque, nella maggioranza dei casi, un atteggiamento di prudenza: le imprese non sembrano avere intenzione di modificare la propria struttura produttiva e solo 1 impresa su 4 dichiara di voler aumentare la produzione. Lo scenario più temuto risulta essere quello di una maggiore concorrenza, soprattutto estera, che implicherebbe il calo del prezzo del latte e problemi di redditività e sopravvivenza per le imprese del settore, specie di piccole-medie dimensioni.
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Fonte: Cremona Fiere