Apertura di nuovi mercati per le carni, lotta alle frodi ed etichettatura, competitività degli allevamenti e aumento dei costi di produzione, nuove norme comunitarie in tema di salute e benessere degli animali, per arrivare infine alla riforma della Pac. Sono molti gli argomenti affrontati in occasione della 44esima assemblea di Uniceb, l'associazione che riunisce importatori e commercianti di bestiame e carni, a sua volta membro dell'analoga unione europea Uecbv, forte di 20mila imprese e 230mila addetti. Molte le personalità del mondo agricolo e zootecnico che hanno raccolto l'invito del presidente di Uniceb, Renzo Fossato, a partecipare all'incontro, che si è svolto a Verona il 24 maggio. Fra questi il presidente della Comagri, Paolo De Castro che è subito entrato negli argomenti che più stanno a cuore agli addetti del settore della carne bovina, anticipando la notizia della probabile chiusura degli accordi con il Canada e la prossima apertura dei negoziati della Ue con Giappone e Stati Uniti per migliorare gli scambi commerciali. Sbocchi verso Paesi terzi che potranno aiutare a tonificare il mercato delle carni bovine che in Italia ha connotati del tutto diversi da quelli di altri Paesi della Ue.
Obiettivo, più sostegni
La cronica carenza di vitelli pone il nostro Paese nella necessità di importare animali giovani, specie da Francia e Germania, da avviare poi all'ingrasso nelle nostre stalle. Il costo di queste importazioni grava sui bilanci aziendali e apre altre problematiche sul fronte dei trasporti e della salute. Sui trasporti sono molti i vincoli volti a tutelare il benessere animale e attente le precauzioni di carattere sanitario. Motivi che hanno indotto il presidente Fossato a chiedere con vigore un premio specifico per le aziende che allevano e producono carni bovine in Italia. “Proprio grazie al lavoro di chi rappresenta il nostro Paese - ha detto Fossato - si è riusciti ad incrementare la percentuale da destinare agli aiuti accoppiati ma dovrà essere fatto ogni sforzo soprattutto a livello politico affinché una larga parte di tali aiuti venga riservata al settore delle carni bovine.”
Etichette, utili ma non risolutive
Non poteva mancare sul tavolo della discussione il tema delle frodi, vere e presunte, che vedono spesso come protagonista le carni. Decisa su questo argomento la posizione di Uniceb espressa da Fossato. “Tutte le carni che arrivano sulla tavola - ha detto a questo proposito il presidente di Uniceb - sono salubri e sanitariamente controllate. Questo concetto deve prevalere a prescindere dalla tipologia di etichettatura che potrebbe essere utilizzata dal produttore.” E nemmeno si può pensare, sono state le conclusioni di Fossato, che l'etichettatura di origine o lo stop pregiudiziale alle biotecnologie come agli Ogm possa essere una risposta a tutti i problemi dell'agricoltura.