“Qualche starnuto, nasi che colano, casi di aborto fra gli animali in gravidanza e maschi meno fecondi e poi una caduta delle prestazioni produttive. Questi i sintomi principali fra i suini adulti.” E' quanto si poteva leggere qualche mese fa su Agronotizie numero 287 a proposito della malattia di Aujeszky dei suini, contro la quale è operativo dallo scorso mese di marzo un nuovo piano di controllo ed eradicazione che prevede anche l'impiego di vaccini attenuati deleti. Nella Ue sono numerosi i paesi che hanno debellato questa malattia, acquisendo lo status di “paese indenne”. In Italia (ma anche in Portogallo e in Grecia, ad esempio) la malattia di Aujeszky è ancora in cima alle preoccupazioni degli allevatori. Tanto più che i programmi di lotta già attuati a iniziare dal 1997 hanno avuto una battuta di arresto nella loro efficacia. Una conferma arriva dalle dichiarazioni di Loris Alborali, Responsabile della sezione diagnostica dell’Istituto zooprofilattico della Lombardia e dell’Emilia Romagna, intervistato da Cremonafiere. “Se dall'avvio del piano di eradicazione e fino al 2004 abbiamo assistito a una significativa riduzione della sieroprevalenza, passata dall’83% al 39% - spiega Loris Alborali - nei tre anni successivi, quindi dal 2004 al 2007 abbiamo assistito a una stabilizzazione del fenomeno a cui però ha fatto seguito un ulteriore aumento che nel 2009 ha registrato una sieroprevalenza del 46,6%.

 

Appuntamento al 2013

Intanto si avvicina la data del 1 gennaio 2013, quando scatterà l'obbligo sancito dalla Ue di destinare alla riproduzione solo gli animali provenienti da allevamenti indenni dalla malattia di Aujesky. Un vincolo che si aggiunge al blocco della movimentazione degli animali e allo stop dei commerci in presenza di focolai della malattia. Le ripercussioni economiche sono facilmente immaginabili e certamente superiori al costo del piano vaccinale deciso alla fine di febbraio. “Come Istituto zooprofilattico - dice Loris Alborali - stiamo portando avanti una serie di iniziative per stimolare la necessaria sensibilizzazione affinché tutte le parti coinvolte si coordino e agiscano a livello di sistema: solo in questo modo potremo arrivare anche in breve tempo a un ridimensionamento della sieroprevalenza che ci permetta di rispettare la data del 1 gennaio 2013.”

 

Occasione di incontro

Anche questo sarà un argomento al centro dei dibattiti della prossima edizione di Italpig - informa un comunicato di Cremonafiere - il salone della suinicoltura italiana (Cremona, 27-30 ottobre) che si propone come palcoscenico ideale dal quale approfondire tutti gli aspetti, normativi e sanitari, legati alla malattia di Aujeszky.