“Molto di ciò che la Cia chiede a gran voce, la Regione Sardegna lo sta già attuando con leggi e risorse finanziarie che superano gli stanziamenti di tutte le altre regioni messe assieme. Ancora oggi qualcuno pensa che i problemi del comparto ovi-caprino, in Sardegna come in Italia, si risolvono a parole con il riproporre all’infinito ricette che invece questa regione sta già concretizzando, con due bandi aperti per le aziende ovi-caprine e per aggregare la produzione di formaggio con l’obiettivo principale di rendere più remunerativa la materia prima”. 

E’ quanto affermato dall’assessore all’Agricoltura della Regione Sardegna, Andrea Prato, commentando quanto richiesto dalla Cia-Confederazione italiana agricoltori nell’Assemblea nazionale a Nuoro.

“Si continuano a snocciolare - continua Prato - elenchi di rimedi che la Sardegna ha già messo nero su bianco non solo per il settore ovi-caprino, ma per l’intero comparto agricolo isolano: interventi soprattutto a favore del primario e in buona parte stesi anche con la Cia, che oggi finge di ignorare, dopo aver disconosciuto mesi e mesi di incontri e intese”. 

“Lasciamo ad altri - aggiunge l’assessore - il continuare a parlare, ben sapendo che una crisi come questa non si risolve certo con le parole. La Regione Sardegna, e con essa le associazioni che responsabilmente hanno deciso che il tempo dei discorsi era finito, sta lavorando per innovare il comparto, aggregare la produzione e la trasformazione, gestire le eccedenze di pecorino romano, diversificare e destagionalizzare, agevolare il credito e incentivare le energie rinnovabili per le imprese agricole. E’ tutto scritto, è tutto in una legge regionale che stanzia quasi 150 milioni di euro per l’ovi-caprino e le altre filiere agricole isolane”. 

“Senza contare - conclude Prato - le risorse previste nel programma di sviluppo rurale e quelle della manovra finanziaria, che verrà discussa a breve nel Consiglio regionale”.