La Regione Lombardia prosegue la sua battaglia contro il tarlo asiatico che ha provocato non pochi problemi agli agricoltori.
Si tratta dell'Anoplophora chinensis, che colpisce prevalentemente essenze tipiche del nostro areale quali aceri, betulle, platani, carpini, faggi e ontani, e dell'Anoplophora glabripennis, un coleottero che rappresenta una seria minaccia per i vivai produttori di piante ornamentali, arboree o arbustive, per le coltivazioni di piante da frutto e per gli ecosistemi urbani e forestali.

La Giunta regionale, su proposta dell'assessore all'Agricoltura Giulio De Capitani, ha approvato un pacchetto di risorse che ammontano a 5.815.787 euro per tre anni, di cui 255.787 euro provenienti da contribuzione comunitaria. Numerose le attività previste dal nuovo Piano, a partire dal monitoraggio delle zone delimitate, dei distretti vivaistici e delle aree protette. E, a seguire, l'abbattimento delle piante riconosciute infestate durante l'attività di monitoraggio. Non mancherà la riqualificazione qualitativa del territorio, nonché programmi di ricerca finalizzati a una maggiore conoscenza dell'organismo nocivo e all'elaborazione di efficaci strategie di difesa.

Nel nuovo Piano regionale sono anche previsti strumenti per la precoce individuazione delle piante infestate e trattamenti insetticidi di soccorso. Conclude l'elenco delle azioni una campagna di comunicazione finalizzata a far conoscere l'insetto ai cittadini, con l'obiettivo di ottenere segnalazioni relativamente a focolai non individuati dal Servizio fitosanitario.

"Lo stanziamento di oltre 5 milioni di euro contro il tarlo asiatico - ha commentato l'assessore De Capitani - è stato possibile grazie alla manovra di assestamento del bilancio regionale dello scorso luglio. Questo impegno rappresenta uno sforzo che mira a sostenere gli agricoltori anche attraverso la difesa del patrimonio verde".