“L’accordo presentato dall’assessore all’Agricoltura Tiberio Rabboni e stipulato tra le Organizzazioni di produttori dell’Emilia Romagna e le sigle della Gdo Auchan, Coop ed Esselunga con il supporto delle organizzazioni agricole, dimostra che è possibile costruire, anche in periodi di grande difficoltà, percorsi capaci di realizzare una ripartizione delle risorse lungo la filiera che riconosca alle imprese agricole i costi di produzione e offra al consumatore un prodotto di qualità a un prezzo conveniente".
Commentano così Cia e Confagricoltura dell’Emilia Romagna presenti, con i rispettivi presidenti - Nazario Battelli e Guglielmo Garagnani, alla sigla dell’accordo che fa seguito all’intesa raggiunta dal tavolo interprofessionale venerdì 17 luglio.
 
L’accordo è riservato alle pesche e nettarine di prima categoria del calibro centrale e permetterà di garantire ai produttori la copertura dei costi di produzione (contro i circa 20 centesimi attuali), mentre la Gdo si impegna a vendere il prodotto a un prezzo non superiore a 1,20 euro al kg.
Due le confezioni previste: il cestino da 1,5 chili con un prezzo massimo al dettaglio di 1,80 euro e il cartoncino da 2 kg a un prezzo massimo al dettaglio da 2,40 euro. Attualmente i costi di produzione in campagna si aggirano tra 0,40/0,45 centesimi al kg, mentre i costi di selezione, confezionamento, etichettatura, spedizione e trasporto incidono per ulteriori 0,40/0,45 centesimi sempre al kg.
 
“E’ bene ricordare - sottolineano Battelli e Garagnani - che resta aperto il tema della mancanza di reddito che si registrerà in questa campagna ortofrutticola per le aziende agricole. Problema che potrà essere in parte mitigato se la Gdo darà spazio all’iniziativa e si farà carico di valorizzare l’accordo. Il significato di questa operazione (riconoscimento dei costi di produzione per la parte agricola e primo prezzo per un prodotto standard di alta qualità) è condizionato dalla volontà delle catene distributive di qualificare l’operazione nel punto vendita e di estenderla sul territorio nazionale”.
 
“Un esempio di qualcosa che è fattibile anche su scala più ampia, se c'è l'impegno e la funzionale gestione dell'offerta da parte delle Op, la disponibilità di industria e distribuzione a ripristinare equilibrio ed equità nei rapporti di filiera e, non da ultimo, un saggio coordinamento istituzionale". Lo ha detto Pietro Minelli, presidente della Copagri Emilia Romagna.