Nel corso della prima giornata, lunedì 13 maggio, intitolata "Caldo(e fresco) di natura" si discuterà di come le fonti rinnovabili termiche incidano sulla parte più consistente dei consumi energetici, quella del riscaldamento e del raffrescamento; spesso utilizzano tecnologie innovative e manifatture nazionali; con meno incentivi possono dare grandi risultati in termini di risparmio di energia e di contenimento di emissioni. Solo da pochi mesi le fonti rinnovabili termiche sono state riconosciute meritevoli di sostegno per raggiungere gli obiettivi europei al 2020, quando le bollette dei consumatori sono già troppo appesantite a causa dei sussidi alle fonti rinnovabili elettriche intermittenti. Bisogna correggere questi squilibri in modo ben più deciso di quanto non faccia la Sen, favorendo gli investimenti nelle fonti rinnovabili termiche e valorizzando lo sviluppo delle filiere industriali italiane.
La seconda giornata, che si terrà martedì 14 maggio, sarà dedicata al "Teleriscaldamento verde".
Molte grandi città europee si riscaldano per mezzo di reti urbane utilizzando il calore residuo di impianti diversi, che altrimenti andrebbe sprecato. Il sistema funziona con successo anche in Italia, a Brescia, da oltre 40 anni. Oggi nel BelPaese il teleriscaldamento può essere esteso a molti ambiti urbani anche grazie all’integrazione delle fonti rinnovabili nelle reti di teleriscaldamento. Nuove tecnologie consentono inoltre di ampliare la qualità del servizio e di fornire anche il raffrescamento degli edifici consumando meno energia e riducendo le emissioni inquinanti e climalteranti.
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Fonte: Amici della Terra