Sulle pesche da consumo fresco, i quantitativi previsti per l'Italia si collocano al di sotto di 1,4 milioni di tonnellate; la Spagna presenta un'offerta simile allo scorso anno (grazie all'incremento delle pesche piatte che compensano il calo di quelle tonde), cresce la produzione in Grecia ma con volumi comunque inferiori rispetto alla media del precedente quadriennio e cala la produzione in Francia.
I quantitativi delle percoche potrebbero scendere lievemente rispetto al 2015 con andamenti opposti tra i maggiori produttori europei: al recupero produttivo atteso quest'anno in Grecia, si contrappone una diminuzione in Spagna.
Sulle nettarine si prevede un calo di produzione in Europa di -6% con un totale di offerta di poco superiore ad 1,4 milioni di tonnellate; le diminuzioni di produzione riguardano tutti gli areali europei ad eccezione della Grecia che registra una lievissima ascesa.
"A fronte di un calo produttivo previsto in Europa per il 2016 - afferma Elisa Macchi, direttrice del Cso - si registra una previsione di calendario di entrata del prodotto molto scalare e distribuita meglio nell'arco dell'intera stagione. Non avremo sovrapposizioni tra Nord e Sud come era accaduto gli anni scorsi e, se le condizioni climatiche saranno favorevoli, non avremo i picchi di entrate elevati che hanno caratterizzato le campagne 2014 e 2015".
A livello di previsione l'Italia evidenzierà nel 2016 un calo produttivo che riguarderà tutte le specie.
Per le pesche si rileva un calo produttivo consistente al Sud, in particolare in Campania che è la prima Regione di produzione in Italia.
Anche le percoche denotano una tendenza al calo al Sud Italia così come le nettarine di cui si registra un calo anche nelle zone produttive del Nord.