Il crescente degrado dei suoli agricoli e una sempre più evidente carenza idrica sono solo due degli ultimi effetti di una preoccupante combinazione di fattori: da un lato il cambiamento climatico che ormai pare inarrestabile e dall'altro, una serie di tecniche agronomiche ampiamente diffuse, ma dall'elevato impatto ambientale.

 

Lavorare meno per impattare meno

Specialmente per preservare la qualità dei terreni è utile ricorrere a pratiche che minimizzino il disturbo dell'ambiente suolo. Tra queste, sicuramente la minima lavorazione, una valida alternativa alla classica aratura dei campi.

 

Letto di semina preparato in minima lavorazione prima dell'ingresso in campo della seminatrice

Letto di semina preparato in minima lavorazione prima dell'ingresso in campo della seminatrice
(Fonte foto: MaterMacc)

 

L’eliminazione dell’aratura genera numerosi vantaggi, non solo a livello ambientale:

  • aumento della porosità del terreno, legata al minor disturbo dell’attività dei microrganismi;
  • maggiore capacità di infiltrazione dell’acqua che mantiene l'umidità nel suolo più a lungo;
  • minor erosione dello strato superficiale dei suoli (il più fertile perché ricco di nutrienti e sostanza organica) per scorrimento;
  • minor compattamento del suolo, le attrezzature per la minima lavorazione sono più leggere delle convenzionali;

In minima lavorazione si arriva profondità di 15-20 centimetri e si arriva alla preparazione diretta del letto di semina in un unico passaggio. Si tratta di una tecnica adatta a tutte le colture (ad esclusione della barbabietola), capace di abbattere i costi operativi e i tempi per le alternanze colturali e può essere utilizzata in maniera esclusiva oppure in rotazione con l’aratura.

 

La semina in minima lavorazione secondo MaterMacc

Per rispondere a queste esigenze e garantire la sostenibilità di minime lavorazioni sempre più frequenti, MaterMacc ha ampliato la sua gamma di seminatrici di precisione presentando la MS 8100 Front Folding, modello trainato con telaio ripiegabile frontalmente completamente elettrico. 

 

La MS 8100 Front Folding è stata sviluppato da MaterMacc per garantire ottime prestazioni a velocità di lavoro elevate

 

La seminatrice del Produttore friulano sfrutta al meglio la nuova unità di semina con distributore elettrificato 8000 ELEKTRO EVO, progettata per lavorare fino alla velocità di 12 chilometri orari (secondo protocollo ISO 7256-1). Il sistema elettrico della trasmissione elimina ritardi di semina nelle ripartenze ed annulla gli slittamenti. 

 

La MS8100 FF è dotata di un serbatoio per il fertilizzante di oltre 2300 litri che ne incrementa la produttività, ulteriormente aumentata dalla presenza dei distributori a trasmissione elettrica di fertilizzante e microgranulato. 

 

Soluzione ideale per "minimum tillage" e "no tillage"

Il nuovo telaio maggiorato della MS8100, formato da un tubo a sezione quadrata da 180 millimetri, assicura maggiore robustezza all'attrezzatura e le 4 ruote d’appoggio di grandi dimensioni, limitano il compattamento del suolo. Queste caratteristiche assicurano un maggiore carico al suolo rendendo la seminatrice adatta per la minima lavorazione, ma anche per la semina diretta se equipaggiata con elementi MS9000.

 

La macchina trainata implica minor assorbimento di potenza a parità di configurazione rispetto ad una portata

La macchina trainata implica minor assorbimento di potenza a parità di configurazione rispetto ad una portata

(Fonte foto: MaterMacc)

 

Il timone idraulico e telescopico per l’aggancio semi portato con doppia ventola integrata della MS8100 FF facilita le svolte in capezzagna. Mentre la presenza della molla di carico maggiorata e l’opzione disco assolcatore Turbo, permettono di seminare anche su terreno lavorato grossolanamente o con residui colturali, se presenti sparti residui.