L'evento ha visto la partecipazione attiva di istituzioni pubbliche, accademiche e industriali: il comune denominatore di tutte le presentazioni è il messaggio inequivocabile sul futuro sostenibile dell'industria delle macchine agricole e quello dell'agricoltura italiana in generale, il cui sviluppo dipende dalla volontà, nonché capacità, di incorporare le nuove tecnologie meccatroniche nei processi e quindi nei prodotti. Di conseguenza, la figura professionale del "tecnico superiore agromeccatronico" è già fra le più richieste nel mercato del lavoro, e la sua domanda è destinata a crescere nell'immediato.
Il professore Bruno Costa, docente di Agromeccatronica all'Itis "L. da Vinci" di Portogruaro, ha illustrato i contenuti del corso, della durata di due anni, inaugurato dallo stesso istituto in collaborazione con l'Isis "Arturo Malignani" e l'Università di Udine, nonché le aziende agromeccatroniche del Nord Est.
La relazione completa è contenuta nel video corrispondente, alla fine di questo articolo.
In sintesi, sono emersi i seguenti aspetti molto interessanti del corso professionalizzante del "supertecnico agromeccatronico": è un percorso formativo riconosciuto in tutti gli altri Stati dell'Ue, il titolo conferisce crediti formativi - qualora il diplomato decidesse di proseguire gli studi all'università - e include anche il brevetto di pilota di droni e, molto importante, il programma curricolare prevede non solo due anni di teoria ma anche pratiche in laboratorio e tirocinio in azienda.
In questo settore, purtroppo, l'Italia è molto arretrata rispetto alla Germania e alla Francia, con quasi un decimo dei tecnici superiori in comparazione alla prima e un terzo della seconda. Per contro, all'arretratezza cronica nello sviluppo del nostro paese corrisponde invece una grande opportunità per i giovani che intraprendono questa carriera: il posto di lavoro al termine degli studi è quasi assicurato.
Lo ha rimarcato anche il presidente nazionale di Unacma, l'associazione di riferimento dei concessionari di macchine agricole, Roberto Rinaldin nel suo intervento riguardante le esigenze di sviluppo della meccatronica a livello nazionale. L'organizzazione che rappresenta ha da tempo avviato un percorso di promozione della formazione dei ragazzi, Mech@grijobs, che recentemente è stata sotto i riflettori nel corso dell'appuntamento dedicato all'alternanza scuola-lavoro "Avvicini@moci".
Vediamo brevemente, in ordine cronologico, le presentazioni tecniche sull'innovazione agricola:
- L'ingegnere Paolo Andreon della Matermacc ha presentato un sistema di recupero dell'energia residua (chiamata entalpia) del gas di scarico del trattore per azionare una nuova seminatrice pneumatica, consentendo una riduzione del consumo di gasolio e delle emissioni ad esso associate di circa 2 litri/ha (Foto 1 e video).
Tale innovazione, basata su un tubo Venturi, recupera una potenza effettiva dell'ordine di 4 kW, quindi sufficiente a rimpiazzare la ventola in una seminatrice pneumatica. Per tale motivo, la seminatrice mostrata nella foto risulta particolarmente compatta e adatta per trattori di piccola potenza. - L'ingegnere Alessio Valeri della Maschio Gaspardo ha spiegato il funzionamento della macchina irroratrice "intelligente" per la protezione delle colture (Foto di apertura dell'articolo e video). La stessa ha una invergatura di quasi 50 m, con ugelli irroratori, ogni 50 cm, controllati indipendentemente per garantire una ripartizione degli agrochimici perfettamente uniforme, anche in presenza di irregolarità del terreno.
- Il dottore Lorenzo Furlan, dirigente del settore ricerca di Veneto agricoltura, ha spiegato i benefici dell'agricoltura conservativa abbinata alle macchine agricole di precisione (video).
I dati sono stati raccolti durante tre anni di ricerca scientifica condotta dall'azienda agricola sperimentale Vallevecchia (L'azienda pilota e dimostrativa di Vallevechia).
Per approfondimenti riguardanti al progetto Life Agricare rimandiamo alla lettura dei seguenti articoli dello stesso autore: L'enorme potenziale dell'agricoltura di precisione e I risultati del progetto Life Agricare. - Il dottore Sirio Cividino (dipartimento di Scienze Agrarie, Università di Udine) ha spiegato l'uso agricolo dei droni in agricoltura di precisione e zootecnia. Nel primo campo, l'abbinamento di un drone con un sensore ottico offre infatti alcuni indubbi vantaggi rispetto al rilievo satellitare e al rilievo da terra con l'ausilio di un trattore. Rispetto al rilievo satellitare, l'utilizzo del drone permette di disporre di immagini con risoluzioni maggiori, di effettuare il rilievo nel momento più opportuno e di evitare l'influenza della nuvolosità. Rispetto alle misure effettuate con sensore ottico montato su trattore, l'impiego di un Apr (Aeromobile a pilotaggio remoto) permette di evitare un'entrata nel campo aggiuntiva quando viene adottata la tecnica della rilevazione differita rispetto all'intervento di concimazione.
Indipendentemente dal fatto che il rilievo da trattrice sia differito o contemporaneo alla concimazione, l'utilizzo del drone consente di estendere la rilevazione all'intera superficie degli appezzamenti, senza arrecare alcun danno alla coltura.
In campo zootecnico, i droni trovano particolare impiego per la movimentazione del bestiame di grossa taglia, mantenendo il lavoratore al sicuro da eventuali cariche e incornate da parte di animali impauriti. - La dottoressa Michela Vello, (Sofia&Silaq srl, spin-off dell'Università di Udine) ha concluso l'incontro con una panoramica sui rischi sulla sicurezza nell'ambiente di lavoro agricolo, le "morti verdi" e i benefici delle tecnologie innovative: aumentare la sicurezza dei lavoratori agricoli e zootecnici, ridurre l'inquinamento e aumentare la sostenibilità dei processi produttivi.
Le due ultime presentazioni sono disponibili in forma di documenti pdf forniti dagli stessi relatori, affinché possiate scaricarle in questi due link: presentazione Michela Vello e presentazione Sirio Cividino.
Foto 1: La seminatrice azionata dal vuoto creato da un tubo Venturi, che recupera il calore dal gas di scarico del trattore
sindaca di Portogruaro, Maria Teresa Senatore
dirigente scolastica, Raffaela Guerra
consigliere regionale, Antonio Barbisan
presidente del Polins, Giorgio Barro
Alvise Innocenti, presidente dell'Aitp
Marco Bassi, Confagricoltura provincia di Venezia
Paolo Quaggio, presidente Cia di Venezia
professore Bruno Costa, docente di Agromeccaronica all'Itis di Portogruaro
ingegnere Paolo Andreon, Matermacc
Alessio Valeri, Maschio Gaspardo
Lorenzo Furlan, Veneto agricoltura
Roberto Rinaldin, presidente nazionale di Unacma
Conclusione
La figura professionale del tecnico superiore in Agromeccatronica sarà sicuramente la chiave per garantire l'occupazione dei giovani nell'immediato futuro.Per le aziende agricole, invece, l'adozione della tecnologia Agromeccatronica è la migliore scelta per mantenere la redditività in un mercato ogni volta più competitivo.
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