Il 13 luglio scorso abbiamo dato notizia dell'emanazione e pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del primo decreto ministeriale - leggi articolo - inerente la revisione generale periodica delle macchine agricole e operatrici che, tra l'altro, conferma la sua entrata in vigore il prossimo 31 dicembre.

Lo scorso 21 luglio ha avuto luogo il primo incontro tecnico cui hanno preso parte il Mit - ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, il Mipaaf, l'Inail e tutte le associazioni di categoria, tra cui Confagricoltura, Cia, Coldiretti, Copagri, Unima, Confai, FederUnacoma, Unacea e Unacma.

"Come previsto, sono emerse una serie di problematiche tecniche, normative e operative - si legge in un comunicato Unacma - che hanno immediatamente evidenziato la complessità della stesura del decreto attuativo, non solo a causa della vastità e vetustà del parco macchine da assoggettare a controllo, ma anche a causa degli interessi fortemente contrastanti fra tutti i soggetti della filiera direttamente coinvolti".

Risultato dell'incontro è stata la condivisione e accettazione unanime della impellente necessità che il Mit provveda alla stesura di un documento di massima su cui sia poi possibile produrre, ciascuno in funzione delle singole necessità, proprie proposte e richieste.

Naturalmente è da mantenere in primo piano il termine ultimo per l’entrata in vigore della nuova norma fissato per il 31 dicembre 2015 e non prorogabile, come ribadito e sottolineato dai responsabili dei due ministeri direttamente interessati.

"Corre l’obbligo di segnalare - si legge sul sito Unacma - che la possibilità di sottoporre a revisione con “esito positivo” tutte quelle macchine alle quali nel tempo siano state apportate modifiche costruttive a cabine, sistemi ausiliari di sterzatura, zavorre, pneumatici, attrezzature fisse e via dicendo, e per le quali era ed è previsto l’aggiornamento del libretto di circolazione, risulta impegnativa economicamente e tecnicamente.
Infatti - prosegue Unacma - attualmente mancano apposite e specifiche deroghe alle vigenti norme contenute nel Decreto Legislativo 30 Aprile 1992 n 285 noto come Nuovo Codice della Strada, che Unacma ha segnalato ed espressamente richiesto".

"La nostra associazione ribadisce, quindi, che indipendentemente dalle decisioni finali che determineranno i requisiti minimi di sicurezza, le modalità di accertamento dei medesimi, nonché i soggetti autorizzati all’espletamento della revisione, i rivenditori e i riparatori di macchine agricole, non potranno ulteriormente esimersi dall’acquisizione completa e documentata delle norme e delle competenze tecniche e operative per effettuare questo tipo di controllo.

Tutto ciò - conclude l'associazione - sarà necessario a predisporre le macchine al superamento della revisione stessa e, principalmente, a scongiurare l’evenienza che, in elusione ai controlli degli organi di vigilanza, sia attribuito valore commerciale a macchine non ulteriormente rivendibili o utilizzabili nel rispetto delle norme vigenti".