I mercati internazionali del grano duro fino confermano la prudente tendenza rialzista, che aveva preso piede da alcune settimane - temperata ulteriormente dalla recente fine della corsa al rialzo del dollaro Usa - mentre dalla Turchia giunge conferma a quella che era parsa la settimana scorsa solo una notizia curiosa: l'export è fermo perché i prezzi interni sono troppo elevati per poter diventare concorrenziali sul mercato italiano e del Nord Africa a prezzi Cif.

 

Tale condizione è stata confermata dall'esito dell'asta di acquisto del Governo di Tunisi che è stata annullata, perché offerte al massimo ribasso di grano duro in valori Cif compresi tra 323 e 328 euro alla tonnellata sono state giudicate troppo elevate, mentre i prezzi Cif potenziali del grano duro in partenza dalla Turchia sono di circa 340 euro alla tonnellata.

 

Sull'arresto della ripresa dei prezzi in Italia e sul rallentamento delle dinamiche nordamericane a questo punto concorrono più spiegazioni. Da un lato il buon volume di export proveniente dal Canada sta contribuendo a stabilizzare i mercati nel Mediterraneo, ma in Canada i prezzi all'esportazione continuano ad aumentare lentamente, proprio perché si teme che un rialzo improvviso e troppo consistente possa rendere concorrenziali gli ingenti stock di grano duro turco, pronto a piombare sui mercati di Italia e Nord Africa.

 

In Canada sul mercato di St. Lawrence a Toronto l'aumento del prezzo Fob del Cwad di prima qualità è di 5 dollari e 8 euro per i contratti in eurovaluta. Nel Saskatchewan il prezzo Fob del Cwad è in calo di 1,98 euro alla tonnellata, ma solo per effetto della recente svalutazione del dollaro Usa e di quello canadese; il prezzo interno in dollari canadesi è invece infatti aumentato, se pur di poco. Negli Usa si registra invece un quarto recupero settimanale dell'Indice dei Future a Chicago (+1,38%) e la stabilità del prezzo Fob del Northern Durum a 305 dollari Usa alla tonnellata. Sullo sfondo c'è anche la caduta dei prezzi dei noli marittimi, che potrebbero in prospettiva rendere il grano d'importazione un po' più conveniente.

 

I prudenti e graduali incrementi di prezzo in Canada producono una tanto bassa stimolazione per le borse merci in Italia, che i prezzi su alcune piazze - come Roma e Napoli - sono addirittura diminuiti, a fronte comunque di una prevalente stabilità su Foggia, Bari, Milano, Bologna e Altamura, dove si fa notare l'uscita dalle quotazioni del canadese di prima qualità. Ferme tutte le principali piazze all'origine rilevate da Ismea nell'ultima settimana.

 

Noli in caduta libera

L'Indice Baltic Dry, che misura il costo delle spedizioni di merci in tutto il mondo ed è punto di riferimento per il mercato dei noli marittimi, ieri - 30 ottobre 2024 - è sceso in una singola sessione di circa lo 0,5% e fino a 1.395 punti, appesantito dal ribasso delle navi di grosso cabotaggio. L'indice con tale valore risulta essere in perdita di 50 punti sui 1.445 raggiunti il 23 ottobre scorso (-3,46%), quando l'indice aveva perso 231 punti sui 1.676 raggiunti il 16 ottobre 2024.

Dal 25 settembre, quando il Baltic era ancora attestato a 2.016 punti, le perdite al 30 ottobre 2024 sono pari a 621 punti (-30,80%).

 

Battuto ogni record annuale di ribasso per la seconda settimana consecutiva e tornato al di sotto anche di livelli dei primi di febbraio 2024, l'indice - al 30 ottobre 2024 - su base annuale perde il 4,39%, mentre il 23 ottobre scorso perdeva ancora il 25,86%.


In calo durante la settimana trascorsa anche l'Indice Panamax, che determina solo in parte il Baltic, tenendo però in specifica traccia i carichi di carbone o grano da 60mila a 70mila tonnellate: ieri ha recuperato 7 punti portandosi a quota 1.202 punti, qualcosa come 36 punti in meno rispetto ai 1.238 del 23 ottobre scorso (-2,91%).

 

Inoltre, con riguardo all'indice principale "Baltic Dry è sceso di 699 punti o del 33,38% dall'inizio del 2024, secondo le negoziazioni su un contratto per differenza (Cfd) che traccia il mercato di riferimento per questa commodity" afferma una nota di Trading Economics diramata ieri, 30 ottobre 2024. E la stessa fonte sottolinea che il mercato è ora atteso scendere ancora su livelli di poco più bassi a breve per poi perdere ancora più quota a medio termine: "Si prevede che Baltic Exchange Dry Index verrà scambiato a 1.376,65 punti entro la fine di questo trimestre, secondo i modelli macro globali di Trading Economics e le aspettative degli analisti. Guardando al futuro, stimiamo che verrà scambiato a 1.190,39 tra 12 mesi", confermando così la previsione della scorsa settimana.

 

Chicago, Future Durum Wheat Index +1,38%

Il Future Durum Wheat Index Dwyoo alla Borsa di Chicago sui contratti da regolare a pronti il 29 ottobre 2024 registra il quarto aumento consecutivo su base settimanale di 8,79 punti base sul 22 ottobre scorso (+1,38%), fino a 645,69 punti (quasi 6,46 dollari Usa per bushel): tale valore era stato sfiorato l'ultima volta dall'indice il 12 luglio 2024, quando la tendenza incalzante era quella ribassista. Il Future Durum Wheat Index dal primo ottobre scorso, quando quotava 624,48 punti base (poco più di 6,24 dollari Usa per bushel), ha così messo a segno un recupero di ben 21,21 punti (+3,4%). È questa senza dubbio la nuova linea di tendenza: certamente rialzista, ma con incrementi graduali e contenuti.

 

Rispetto al recente punto minimo, i 607,57 punti toccati il 15 agosto 2024 - un arretramento inferiore ai valori registrati nel lontano novembre 2021 - l'indice il 29 ottobre porta il recupero a +38,12 punti (+6,27%).

 

E appaiono sempre decisamente lontani i traguardi pure recenti di questo indice, come i 904,50 punti del 19 dicembre 2023 o il picco di 1.087,63 punti (quasi 10,88 dollari Usa per bushel) raggiunto il 9 agosto 2023, da quando la perdita dell'indice si calcola oggi in 441,94 punti (-40,63%).

 

Inoltre, la quotazione del 29 ottobre, al cambio di ieri, 30 ottobre 2024, è pari a 219,25 euro alla tonnellata, in aumento di 2,16 euro alla tonnellata sulla quotazione del 22 ottobre valorizzata al cambio del 23 ottobre in 217,09 euro alla tonnellata. Tale aumento di valore in euro, è determinato dall'effetto congiunto tanto dell'incremento delle quotazioni in moneta Usa, quanto da un parziale effetto sterilizzazione dovuto alla seppur lieve svalutazione del dollaro Usa contro euro, passato da 0,93 euro per un dollaro Usa del 23 ottobre scorso ad un valore più vicino a 0,92 euro per un dollaro Usa rilevato da AgroNotizie® ieri, 30 ottobre 2024.

 

Prezzi Fob, ancora rialzi in Canada

Secondo il rapporto della Commissione per lo Sviluppo del Grano del Saskatchewan del 28 ottobre 2024, il prezzo Fob del grano Cwad di prima qualità e al 13% di proteine in partenza dai porti della regione dei grandi laghi canadesi è di 423,17 dollari canadesi alla tonnellata, in ulteriore aumento di 1,61 rispetto alla quotazione del 21 ottobre, quando questo prezzo aveva raggiunto i 421,56 dollari canadesi alla tonnellata, riportando un aumento di 1,43 sulla quotazione del 15 ottobre scorso. Si tratta del quinto aumento consecutivo dal 23 settembre scorso, quando il prezzo Fob del Cwad era attestato a 391,29 dollari canadesi alla tonnellata: da allora il valore è cresciuto di ben 31,88 dollari (+8,15%).

 

Si continua a registrare il consolidarsi del notevole aumento rispetto alle quotazioni di fine agosto, quando il prezzo Fob del Cwad era attestato intorno ai 390 dollari canadesi alla tonnellata, anche se la dinamica resta piuttosto lenta.

 

Le quotazioni del 29 luglio, quando il Cwad aveva raggiunto un prezzo Fob di 450,02 dollari canadesi, continuano ad avvicinarsi ma restano ancora lontane. Pertanto, al 28 ottobre, le perdite del prezzo Fob del Cwad di prima qualità sul 29 luglio 2024 ammontano complessivamente a 26,85 dollari contro i 28,46 del 22 ottobre 2024.

 

La quotazione del 28 ottobre, valorizzata al cambio del 30 ottobre 2024, è pari a 280,61 euro alla tonnellata, in calo di 1,98 euro sui 282,59 euro alla tonnellata della quotazione del 21 ottobre valorizzata al cambio del 23 ottobre 2024. Questo ulteriore seppur lieve rialzo delle quotazioni Fob del Cwad è stato ampiamente neutralizzato dalla svalutazione del dollaro canadese, passato da 0,67 euro per un dollaro canadese della scorsa settimana a 0,66 rilevato da AgroNotizie® ieri.

 

In ogni caso, rispetto alla quotazione del 23 settembre 2024 - pari a 260,57 euro al cambio del 24 settembre - quella del 28 ottobre valorizzata al cambio del 30 ottobre 2024, pari a 280,61 euro alla tonnellata, risulta maggiore di 20,04 euro.  

Infine, rispetto alla quotazione del 29 luglio valorizzata al cambio del 31 luglio 2024 e pari a 300,56 euro resta una perdita ancora di 19,95 euro, aggravata da una situazione di tassi di cambio rimasti passati da 0,67 euro per un dollaro canadese della fine di luglio agli 0,66 euro di ieri.

 

Secondo il rapporto della Commissione Ue sul mercato internazionale dei cereali aggiornato al 23 ottobre scorso, il prezzo Fob canadese rilevato per il Cwad di prima qualità al St. Lawrence Market di Toronto è stato di 330 dollari Usa e di 306 euro alla tonnellata, registrando così sulle quotazioni rilevate dalla Commissione il 16 ottobre un aumento di 5 dollari alla tonnellata per i contratti denominati nella divisa americana e un incremento di 8 euro per quelli denominati in eurovaluta.

 

Si tratta del quarto aumento settimanale consecutivo registrato sulla piazza di Toronto dal 25 settembre - conseguito in euro - e complessivamente da tale data i valori sono cresciuti rispettivamente di 15 dollari e 25 euro alla tonnellata.

In particolare, i contratti denominati in dollari, il 23 ottobre raggiungono lo stesso valore del 3 luglio 2024, pari a 330 dollari Usa alla tonnellata. Invece, i contratti in eurovaluta - il cui declino graduale era iniziato dalla rilevazione del 12 giugno scorso, quando erano attestati a 330 euro alla tonnellata - tornano ad un euro al di sotto dello stesso valore raggiunto il 3 luglio 2024, pari a 307 euro alla tonnellata.

 

In ogni caso, dal 5 dicembre 2023 - quando il cereale pastificabile era quotato a 425 dollari e 393 euro alla tonnellata - al 16 ottobre 2024, il prezzo Fob del Cwad sulla piazza di Toronto ha perso 95 dollari e 87 euro alla tonnellata.

 

Il prezzo Fob Usa resta a 305 dollari

Secondo il rapporto settimanale dei prezzi Fob compilato dalla Us Wheat Associates il 25 ottobre 2024 il prezzo Fob del Northern Durum in partenza dalla regione dei grandi laghi con consegna novembre 2024 è di 305 dollari Usa alla tonnellata, stabile sulle precedenti rilevazioni dal 20 settembre scorso in avanti, quando si era verificato un aumento di 15 dollari sulla precedente rilevazione del 13 settembre di 290 dollari, valore che si era mantenuto costante a partire dal 16 agosto 2024. In questa ultima data si era verificato un drastico calo di 35 dollari dalla precedente quotazione di 325 dollari, confermata sin dal 21 giugno 2024.

 

La quotazione del 25 ottobre del Northern Durum, valorizzata al cambio del 30 ottobre 2024 è pari a 281,73 euro alla tonnellata, in diminuzione di 1,17 su quella del 18 ottobre valorizzata al cambio del 23 ottobre e pari a 282,90 euro alla tonnellata. In tale intervallo, a parità di quotazioni espresse in dollari Usa, il decremento del valore in euro è stato determinato dal deprezzamento della divisa a stelle e strisce, passata da 0,93 euro per un dollaro Usa nella scorsa settimana agli 0,92 euro di ieri, 30 ottobre 2024.

 

A parità di quotazione in dollari Usa tra il 26 settembre ed il 30 ottobre, l'incremento complessivo del valore in eurovaluta è stato di 6,17 euro alla tonnellata, una crescita essenzialmente dovuta all'aumento del tasso di cambio da 0,90 euro per un dollaro Usa del 2 ottobre - con il valore in euro a 275,56 - fino a 0,92 euro per un dollaro Usa del 30 ottobre 2024.

 

Canada, prezzi all'ingrosso stabili

Tornando al rapporto della Commissione per lo Sviluppo del Grano del Saskatchewan, il 28 ottobre scorso sulla piazza di Rosetown - dove si trova l'ascensore di riferimento del mercato all'esportazione - il prezzo di acquisto all'ingrosso del Cwad numero 1 al 13% di proteine è stato di 339,88 dollari canadesi alla tonnellata, stabile sulla quotazione  del 21 ottobre scorso, quando si era invece registrato un aumento di 9,18 dollari canadesi sui 330,70 dollari registrati il 15 ottobre scorso, a seguito di un balzo di ben 27,19 sui 303,51 dollari registrati solo il 7 ottobre 2024.

 

Dal 1° ottobre scorso, quando questo prezzo stazionava a 294,32 dollari canadesi alla tonnellata, fino al 28 ottobre 2024 si sono verificati tre rialzi per complessivi 45,56 dollari canadesi alla tonnellata (+15,48%).
Tra il 6 maggio 2024, quando il prezzo all'ingrosso all'esportazione era di 413,37 dollari canadesi alla tonnellata, ed i 339,88 registrati il 28 ottobre scorso, questo valore segna ora una perdita pari a 73,49 dollari canadesi (-17,78%).


Il 28 ottobre scorso gli export basis, i costi di trasporto dagli elevatori ai porti dei grandi laghi, sono stati calcolati in 83,28 dollari canadesi alla tonnellata, in aumento di 1,61 dollari canadesi rispetto agli 81,67 del 21 ottobre 2024.
Quindi, l'ulteriore aumento dei prezzi Fob intervenuto tra il 21 ed il 28 di ottobre - pari proprio ad 1,61 dollari canadesi - è spiegato unicamente dall'aumento di pari importo degli export basis, mentre il prezzo all'ingrosso all'esportazione sulla piazza di Rosetown in quell'intervallo di tempo è rimasto invariato.

 

Canada, prezzi all'origine in aumento

E ancora, secondo la Commissione, il prezzo medio spot offerto dagli agricoltori canadesi nei quattro territori del Saskatchewan per il cereale pastificabile di prima qualità il 28 ottobre 2024 è di 324,72 dollari canadesi alla tonnellata, in ulteriore aumento di 6,88 sui 317,84 registrati il 21 ottobre scorso. Dopo la drastica riduzione di 16,54 dollari canadesi alla tonnellata verificatasi tra il 29 luglio ed il 26 agosto scorso, con questo valore attestato a quest'ultima data a 289,08 dollari canadesi, si registra una tendenza, fino al 28 ottobre, di ripresa dei prezzi pari a 35,64 dollari canadesi alla tonnellata (+12,33%).

 

È da tenere presente che il 3 settembre scorso, per la prima volta dallo scorso maggio, si interrompe la caduta del prezzo medio spot nel Saskatchewan. E rispetto ai 387,00 dollari del primo aprile 2024 il prezzo medio spot offerto si è ridotto così di 62,28 dollari (-16,09%).

 

Infine, il 28 ottobre, nei quattro territori della provincia del Saskatchewan il prezzo medio offerto dello stesso prodotto per le consegne differite - a gennaio 2024 - risulta essere di 322,79 dollari canadesi alla tonnellata in deciso aumento di 10,01 sui 312,78 dollari canadesi registrati il 21 ottobre scorso, quando si era rilevato il primo lieve calo di 0,90 sulla settimana precedente, che aveva interrotto una sequenza di aumenti consecutivi ed in ininterrotti a partire dalla fine di agosto.

 

Rispetto al prezzo medio del Cwad di prima qualità di 289,63 dollari canadesi alla tonnellata, registratosi il 26 agosto scorso all'indomani dei crolli dei valori di quel mese, si continua a registrare una tendenza, fino al 28 ottobre, di ripresa dei prezzi pari a 33,16 dollari (+11,45%).

 

Canada, export a gonfie vele

Secondo il rapporto della Commissione per lo Sviluppo del Grano del Saskatchewan del 28 ottobre 2024 "Le esportazioni canadesi di grano duro nell'undicesima settimana della campagna commerciale 2024-2025 sono state pari a 72mila e 200mila tonnellate. Le esportazioni totali ora ammontano a 665mila tonnellate, in aumento del 27% rispetto all'anno scorso".

 

Canada, si riduce la disponibilità 2024-2025

Secondo il rapporto della Commissione per lo Sviluppo del Grano del Saskatchewan del 28 ottobre 2024 "Il Ministero dell'Agricoltura del Canada ha aumentato la stima dell'utilizzo del grano duro nella campagna 2023-2024. Le esportazioni, l'uso di mangimi e alimenti sono stati tutti più alti poiché le scorte finali 2023-2024 sono state ridotte di 169mila tonnellate rispetto al mese scorso fino a 407mila tonnellate. La disponibilità di grano duro sulla campagna 2024-2025 è stata ridotta di conseguenza. L'uso di mangimi è stato leggermente inferiore poiché le scorte finali 2024-2025 sono state ridotte di 150mila tonnellate fino a 900mila tonnellate. Tale valore è comunque più del doppio del volume delle scorte finali 2023-2024 e il livello più alto dal 2018-2019". Gli analisti della Commissione, pertanto, pur annotando questa riduzione complessiva della disponibilità del cereale pastificabile non sembrano avvalorarne un possibile riflesso sui prezzi. Ma più avanti affermano "Abbiamo venduto il 45% del grano duro e puntiamo a un altro 10% a 10,00 dollari canadesi per bushel".

 

Questo significa che gli agricoltori canadesi puntano a concludere contratti a prezzi pagati per l'esportazione da 367,43 dollari canadesi alla tonnellata. Ai costi di trasporto del 28 ottobre e ad un tasso di cambio di 0,66 euro per un dollaro canadese - ove tale risultato fosse raggiunto - si andrebbe a generare un prezzo Fob del Cwad di prima qualità pari a 298,64 euro alla tonnellata, qualcosa come 18,03 euro in più di quello praticato nell'ultima settimana (+6,42%), che è l'incremento che è lecito attendersi a novembre, mese nel quale tradizionalmente i prezzi salgono.

 

Tunisia, prezzi troppo alti per comprare

Il Governo tunisino la scorsa settimana ha aperto una gara per l'acquisto di tre lotti da 25mila tonnellate di grano duro con inclusi i costi di sbarco, per un totale di 75mila tonnellate, con consegna novembre-dicembre 2024. Le offerte più basse in questa gara - prezzi Cif - sono state comprese tra i 351 dollari Usa alla tonnellata per il 1° lotto (323,23 euro) ed i 357 dollari per il terzo lotto (328,75 euro), ma il Governo ha ritenuto che questi prezzi fossero troppo alti ed ha annullato la gara. Si tratta di un segnale negativo che fa da argine ad una ulteriore risalita dei prezzi nel Mediterraneo.

 

Turchia, prezzi troppo alti per esportare

Secondo fonti turche, il grano duro acquistato a Kiziltepe o ad Urfa in Turchia al prezzo di 320 dollari Usa alla tonnellata e - calcolando tutte le spese fino al carico sulle navi in porto - raggiungerebbe un prezzo Fob all'esportazione di 370 dollari alla tonnellata (340,72 euro). E - sempre secondo la medesima fonte - l'ente di Stato che si incarica di organizzare le aste all'esportazione, il Tmo, ha l'obiettivo di piazzarlo ad almeno 360 dollari. Ma visti prezzi dell'asta di acquisto della Tunisia, peraltro giudicati troppo alti dal Governo di Tunisi, difficilmente Tmo si avventurerà a breve a convocare un'asta di vendita, almeno per ora. Questo elemento - che sottrae il grano duro turco al mercato mondiale - potrebbe favorire una risalita dei prezzi, unitamente alle spinte provenienti dal Nord America, Canada in testa.

 

Borsa Merci Foggia

La Borsa Merci di Foggia ieri - 30 ottobre 2024 - ha quotato il grano duro fino nazionale mietitura 2024, peso specifico minimo 79,5-80 chilogrammi ogni 100 litri, proteine minime comprese tra il 12 ed il 12,50% a 320 euro alla tonnellata sui minimi ed a 325 euro sui massimi, stabile sulle precedenti sedute del 23, 16 e 9 ottobre scorso, quando invece si era registrato un rialzo di 3 euro sulla ancor precedente seduta del 2 ottobre, quando le quotazioni avevano subìto il secondo rialzo consecutivo di 2 euro alla tonnellata. Dal 18 settembre, quando le quotazioni di questo cereale a Foggia stazionavano su valori di 310-315 euro, al 30 ottobre si rileva un recupero complessivo delle quotazioni pari a 10 euro alla tonnellata.

 

Dal 19 giugno scorso, data di esordio delle quotazioni su valori di 337-342 euro alla tonnellata, il frumento duro nazionale a Foggia perde comunque ben 17 euro alla tonnellata. Mentre si colloca a 30 euro alla tonnellata il deficit di valore sulle ultime quotazioni della mietitura 2023, esitate il 29 maggio scorso, quando il grano duro fino nazionale era stato fissato a 350 euro alla tonnellata sui minimi e 355 euro sui massimi.

Dal 2 agosto 2023, quando il frumento duro mietitura 2023 aveva raggiunto quotazioni di 455-460 euro alla tonnellata, si sono registrate sulla piazza dauna al 30 ottobre 2024 perdite per 135 euro alla tonnellata.

 

Borsa Merci Roma

Borsa Merci di Roma ieri - 30 ottobre 2024 - ha quotato il grano duro fino nazionale, mietitura 2024, alle condizioni di franco partenza, provenienza Lazio, qualificato con peso specifico minimo 80 chilogrammi ogni 100 litri e proteine minime al 12%, a 282 euro alla tonnellata sui minimi e 287 euro sui massimi, in calo di 2 euro alla tonnellata sui valori del 23 ottobre, quando invece aveva mostrato stabilità dal 9 ottobre scorso, quando invece si era registrato un aumento di 2 euro sulla ancor precedente seduta del 2 ottobre. Dal 25 settembre al 30 ottobre 2024 il grano duro fino sulla piazza di Roma conferma guadagni complessivi per 2 euro alla tonnellata.

 

Ma tra il 3 luglio ed il 30 ottobre 2024, il frumento duro fino nazionale ha comunque lasciato sul terreno 13 euro alla tonnellata di valore, passando dalle quotazioni di esordio di campagna commerciale di 295-300 euro alla tonnellata alla forchetta di 282-287 euro. Mentre, sulle ultime quotazioni della mietitura 2023, esitate nella seduta del 5 giugno 2024, si riscontra un ancor più pesante calo di 30 euro alla tonnellata sui minimi e di 35 euro sui massimi. Questi i prezzi che furono assegnati il 5 giugno scorso: 312 euro alla tonnellata sui minimi e 322 euro sui massimi.

 

Dal 2 agosto 2023, quando il frumento duro sulla piazza capitolina aveva raggiunto quotazioni di 405-415 euro alla tonnellata, si registrano al 30 ottobre 2024 perdite pari a 123 euro alla tonnellata sui minimi e a 128 euro sui massimi.

 

Associazione Granaria Meridionale di Napoli

Alla Borsa Merci Napoli la Commissione Prezzi nella giornata di martedì 29 ottobre 2024 ha quotato il grano duro fino nazionale mietitura 2024, alle condizioni di franco arrivo, qualificato con proteine minime 13%, peso specifico 80-82 chilogrammi per 100 litri e umidità al 13% a 350 euro alla tonnellata sui minimi e 360 euro sui massimi, in calo di 5 euro sui minimi e 10 euro sui massimi sulla precedente seduta del 22 ottobre, fino a quando invece era risultato stabile sulle quotazioni raggiunte il 15 ottobre scorso, quando invece si era registrato un aumento di 7 euro solo sui minimi rispetto alla ancor precedente seduta dell'8 ottobre 2024.

 

Dal 18 giugno 2024, data di esordio della campagna commerciale, quando quotava 360-365 euro alla tonnellata, il grano duro fino nazionale sulla piazza di Napoli ha quindi perso 10 euro alla tonnellata sui minimi e 5 euro sui massimi. Rispetto all'ultima quotazione del grano duro fino nazionale - mietitura 2023 - dell'11 giugno scorso si rilevano pertanto prezzi uguali sui minimi e maggiori di 5 euro sui massimi, dato che i valori assegnati nella seduta dell'11 giugno erano di 350 euro alla tonnellata sui minimi e 355 euro sui massimi.

 

Dal 1° agosto 2023, quando il frumento duro sulla piazza partenopea aveva raggiunto quotazioni di 465-480 euro alla tonnellata, si registrano al 30 ottobre 2024 perdite pari a 115 euro sui minimi e 120 euro sui massimi.

 

Borsa Merci Bari

Alla Borsa Merci di Bari il 29 ottobre 2024 si è riunita la Commissione Cereali, che ha rilevato le quotazioni del grano duro fino nazionale. Il cereale pastificabile nazionale, provenienza province di Bari e Barletta Andria Trani e zona Lucania, con proteine minime 12,50%, peso specifico 79 chilogrammi ogni 100 litri, alle condizioni di franco partenza arrivo e Iva esclusa è stato fissato a 320 euro alla tonnellata sui minimi ed a 325 euro sui massimi, stabile sulle quotazioni già confermate il 22 ottobre e raggiunte il 15 ottobre scorso, quando si era verificato un aumento di altri 2 euro alla tonnellata sulla ancor precedente seduta dell'8 ottobre 2024.

 

Al 29 di ottobre pertanto l'incremento complessivo delle quotazioni è di 10 euro alla tonnellata rispetto ai valori di 310-315 euro, che si erano mantenuti stabili dal 30 luglio al 17 settembre 2024.

 

Dalla seduta di esordio del 25 giugno - con quotazioni di 345-350 euro alla tonnellata - al 29 ottobre sono stati invece bruciati 25 euro alla tonnellata di valore. In questo caso, sull'ultima quotazione della mietitura 2023 - quella del 28 maggio 2024 - quando furono assegnati valori di 349 euro alla tonnellata sui minimi e 354 euro sui massimi, si registra una riduzione di prezzo pari a 29 euro alla tonnellata. Dal 1° agosto 2023, quando il frumento duro su questa piazza aveva raggiunto quotazioni di 445-450 euro alla tonnellata, si registrano al 29 ottobre 2024 perdite pari a 125 euro.

 

Il frumento duro canadese 1 al 15% di proteine il 29 ottobre è stato fissato a 401 euro alla tonnellata sui minimi ed a 406 euro sui massimi, stabile sulla seduta del 22 ottobre, quando invece si era verificato un aumento di 3 euro sulla precedente seduta del 15 ottobre, quando si era registrato un più consistente aumento di 10 euro alla tonnellata sui valori di 388-393 registrati l'8 ottobre scorso, con quotazioni peraltro in crescita sulla precedente seduta del 1° ottobre di ben 13 euro alla tonnellata. Complessivamente i prezzi di questo frumento sulle quotazioni del 1° agosto 2023 - che erano pari a 515-520 euro alla tonnellata - restano comunque in perdita di 114 euro alla tonnellata.

 

Il grano duro spagnolo al 12% di proteine, il 29 ottobre 2024 è stato quotato a 327 euro alla tonnellata sui minimi e 337 euro sui massimi, stabile sulle precedenti sedute del 22 e del 15 ottobre, quando invece si era registrato un aumento di 10 euro sulla ancor precedente seduta dell'8 ottobre scorso.


Associazione Granaria di Milano

L'Associazione Granaria di Milano il 29 ottobre 2024 ha quotato il grano duro fino nazionale, alle condizioni escluso imballaggio e Iva, resa franco Milano pronta consegna e pagamento, suddivise per provenienze e qualificazioni:

  • Nord Italia, peso specifico non determinato, proteine 13,5%, 320 euro alla tonnellata sui minimi e 330 euro sui massimi, stabile sulle precedenti sedute dall'8 ottobre scorso in avanti, quando invece si era registrato un aumento di 3 euro alla tonnellata sulla ancor precedente seduta del 1° ottobre, quando si era verificato un primo aumento di 5 euro sul 24 settembre 2024, data ultima di un periodo di stabilità iniziato il 27 agosto scorso. Tali prezzi risultano in calo di 25 euro sull'ultima quotazione della mietitura 2023, esitata il 4 giugno 2024 a 345-355 euro alla tonnellata. Dal 1° agosto 2023, quando questo frumento su questa piazza aveva raggiunto quotazioni di 415-425 euro alla tonnellata, si registrano al 29 ottobre perdite pari a 95 euro alla tonnellata.
  • Centro Italia, peso specifico non determinato, proteine minime 12%, 325 euro alla tonnellata sui minimi e 335 euro sui massimi, stabile sulle precedenti sedute dall'8 ottobre scorso in avanti, quando invece si era registrato un aumento di 3 euro alla tonnellata sulla ancor precedente seduta del 1° ottobre, quando si era verificato un primo aumento di 5 euro sul 24 settembre 2024, data ultima di un periodo di stabilità protrattosi sin dal 27 agosto 2024. Tali prezzi risultano in calo di 37 euro sulle ultime quotazioni della mietitura 2023, esitata il 4 giugno 2024 a 362-372 euro alla tonnellata. Dal 1° agosto 2023, quando questo frumento su questa piazza aveva raggiunto quotazioni di 430-440 euro alla tonnellata, si registrano perdite al 29 ottobre 2024 pari a 105 euro alla tonnellata.

 

Il 29 ottobre scorso sono stati quotati a Milano i frumenti duri esteri comunitari. Questi frumenti sono stati così fissati a 320 euro alla tonnellata sui minimi e 330 euro sui massimi, valori stabili sulle precedenti sedute dall'8 ottobre in avanti, quando invece si era registrato un aumento di 5 euro sulla ancor precedente seduta del 1° ottobre che chiudeva così una fase di stabilità iniziata il 27 agosto 2024. Dal 1° agosto 2023, quando i frumenti esteri comunitari a Milano avevano raggiunto quotazioni di 400-420 euro alla tonnellata, si registrano perdite ad oggi pari a 80 euro alla tonnellata sui minimi e 90 euro sui massimi.

 

I frumenti duri esteri non comunitari sulla piazza di Milano - quotati il 29 ottobre a 370 euro alla tonnellata sui minimi e 385 euro sui massimi - risultano stabili sulle precedenti sedute dal 17 settembre scorso in avanti, quando invece si era verificato un calo di 15 euro sulla ancor precedente seduta del 10 settembre 2024. Dal 1° agosto 2023, quando i frumenti esteri non comunitari a Milano avevano raggiunto quotazioni di 497-512 euro alla tonnellata, si registrano perdite ad oggi pari a 127 euro alla tonnellata.


Associazione Meridionale Cerealisti di Altamura

L'ultimo listino compilato dall'Associazione Meridionale Cerealisti di Altamura è del 25 ottobre 2024, quando è stato quotato il frumento duro fino di produzione nazionale mietitura 2024.

 

Qualificato con proteine minime del 12,50% e peso specifico di 79 chilogrammi ogni 100 litri il cereale pastificabile nazionale è stato quotato a 327 euro alla tonnellata sui minimi e a 332 euro sui massimi, stabile sulle precedenti sedute del 18 e dell'11 ottobre scorso, quando invece si era verificato un aumento di 3 euro alla tonnellata sulla quotazione del 4 ottobre scorso. In quest'ultima data si era registrato un ulteriore incremento di 2 euro alla tonnellata sulla quotazione del 27 settembre scorso, quando si era registrata un'altra crescita di 3 euro sulla quotazione del 20 settembre 2024. Dal 13 settembre al 25 ottobre 2024 le quotazioni sono complessivamente aumentate di 12 euro alla tonnellata.

 

Dal 21 giugno 2024, data di inizio campagna commerciale 2024-2025, quando il frumento duro nazionale era stato quotato a 347 euro alla tonnellata sui minimi e 352 euro sui massimi, il valore del grano duro sulla piazza di Altamura è comunque calato di 20 euro alla tonnellata. E si registra un deprezzamento di 23 euro alla tonnellata rispetto all'ultima quotazione della mietitura 2023, fissata il 31 maggio scorso in 350 euro alla tonnellata sui minimi e 355 euro sui massimi.


Dal 28 luglio 2023, quando questo frumento aveva raggiunto quotazioni di 455-460 euro alla tonnellata, si registrano perdite al 25 ottobre 2024 di 128 euro alla tonnellata.

 

Nella seduta del 25 ottobre 2024 il grano duro canadese di prima qualità è risultato non quotato. Nella precedente seduta del 18 ottobre era invece stato fissato a 407 euro alla tonnellata sui minimi e a 410 euro sui massimi, stabile sulla precedente seduta dell'11 ottobre, quando si era verificato un aumento di 10 euro alla tonnellata sulla ancor precedente seduta del 4 ottobre 2024. Dal 20 settembre 2024, questo cereale aveva guadagnato complessivamente 33 euro alla tonnellata. Su questa piazza dal 28 luglio 2023, quando il frumento duro canadese di prima qualità quotava 524-527 euro alla tonnellata, al 18 ottobre si erano registrate perdite per 117 euro alla tonnellata.

 

Borsa Merci Bologna

La Borsa Merci della Camera di Commercio di Bologna ha compilato l'ultimo listino il 24 ottobre scorso quando ha quotato il grano duro fino nazionale - provenienza Nord - qualificato con proteine minime al 13,5% e un peso specifico di 79-80 chilogrammi ogni 100 litri, alle condizioni di franco partenza Bologna e Iva esclusa.

 

Questi i prezzi assegnati: 318 euro alla tonnellata sui minimi e 323 sui massimi, stabile sulle precedenti sedute del 17 e del 10 ottobre scorso, quando si era registrato un aumento di 3 euro alla tonnellata sulla ancor precedente seduta del 3 ottobre 2024, quando si era registrato un primo incremento di 4 euro alla tonnellata sulla ancor precedente seduta del 26 settembre, che chiudeva un periodo di stabilità che aveva avuto inizio l'11 luglio 2024.

 

I valori confermati il 24 ottobre 2024 risultano in calo di 17 euro sulle ultime quotazioni della mietitura 2023, esitate il 13 giugno scorso e pari a 335 euro alla tonnellata sui minimi e 340 euro sui massimi. Dal 3 agosto 2023, quando questo frumento a Bologna aveva raggiunto quotazioni di 420-425 euro alla tonnellata, si registrano perdite al 24 ottobre 2024 pari a 102 euro alla tonnellata.

 

I prezzi all'origine Ismea rilevati da AgroNotizie® il 30 ottobre 2024

I prezzi medi all'origine del frumento duro fino nazionale, rilevati da Ismea tra il 21 ed il 28 ottobre 2024 e monitorati da AgroNotizie® ieri, 30 ottobre 2024, presentano su base settimanale 12 piazze stabili ed una in calo su 13 monitorate. Si tratta della seconda settimana consecutiva di prevalente stabilità, giunte dopo tre settimane consecutive di aumenti generalizzati.

 

Unica piazza in movimento è Macerata: qui il 21 ottobre il frumento duro fino ha accusato una perdita di 5 euro sul 14 ottobre che porta il valore medio del frumento duro all'origine su questa piazza a 295 euro alla tonnellata (-1,7%). Ma si tratta di un movimento di cui si è già scritto la settimana scorsa.

 

Scarica la tabella dei prezzi medi all'origine del grano duro fino riportati da Ismea il 30 ottobre 2024
 (Fonte: Ismea)
 

Per quanto riguarda il mercato del territorio amministrativo della Regione Marche, l'ultimo listino del Gruppo di Lavoro per il Mercato Marchigiano dell'Associazione Granaria per l'Emilia Romagna è quello pubblicato ieri, 30 ottobre 2024, con la quotazione del frumento duro fino nazionale con proteine minime al 13%, alle condizioni franco camion partenza magazzino della mietitura 2024. Prezzi: 300 euro alla tonnellata sui minimi e 305 euro sui massimi, stabili sulle precedenti rilevazioni del 23 e del 16 ottobre scorso, quando invece si era rilevato un aumento di 5 euro alla tonnellata sul 9 ottobre 2024.


Per ogni altro confronto con i prezzi più recenti monitorati da AgroNotizie® è possibile leggere l'articolo del 24 ottobre 2024.

 

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