L'obiettivo è quindi portare lo spirito imprenditoriale e progetti di integrazione concreti, in sinergia con i paesi in via di sviluppo che rappresentano un grande patrimonio da valorizzare e possono permettere all'Italia di tornare a giocare un ruolo chiave nell'area mediterranea. In un periodo storico caratterizzato da paura e insicurezza, suscitate dal fenomeno dei processi migratori extraeuropei, si rende necessaria una ricerca di possibili soluzioni per la coesione dei paesi rivieraschi. AèV è diventata membro italiano del network di AgriCord, Alleanza internazionale delle agriagenzie e orienterà il suo raggio d'azione in due aree di intervento: la sponda meridionale del Mediterraneo al centro di una crisi geo-politica senza precedenti e nei paesi balcanici che necessitano di supporto alla creazione di impresa nelle zone rurali.
"Startup, innovazione, formazione e assistenza sono le parole chiave dell'impegno che Cia-agricoltori italiani vuole portare all'interno di AgriCord - ha affermato il presidente nazionale Cia, Dino Scanavino - con la nascita della sua Agriagenzia, per sostenere il futuro delle giovani generazioni e delle aree rurali in un'ottica di condivisione e internazionalizzazione. Di fronte a sfide epocali come la sicurezza alimentare globale e i cambiamenti climatici, è necessario fare rete con le altre associazioni e organizzazioni agricole. Solo attraverso il dialogo, la collaborazione reciproca e concreti progetti di cooperazione e sviluppo, si possono trovare soluzioni per costruire una nuova agricoltura sempre più sostenibile, solidale e tecnologica".
Roberto Ridolfi, Fao, ha evidenziato come il settore agricolo sia la principale fonte di occupazione (69% - fonte: Ocde/Ilo) nei paesi a basso reddito: "E' fondamentale incrementare l'efficienza dei sistemi agroalimentari per risanare l'economia di quei territori. Il raggiungimento di uno sviluppo sostenibile e filiere agricole più efficienti con condizioni di lavoro dignitose sono imprescindibili per eradicare la povertà e la fame. E' necessario creare un ecosistema che attragga investimenti privati, reso possibile da politiche solide che ispirino i mercati con indici di sostenibilità e un sistema di certificazione garantito dall'Onu".
Farmer to farmer
L'approccio di AèV sarà farmer to farmer, basato sulla valorizzazione del ruolo delle cooperative locali di agricoltori, grazie a partnership alla pari per la co-progettazione e la realizzazione delle iniziative, coerentemente con il modello AgriCord e la visione di Cia-agricoltori italiani. Strategica sarà la formazione per fornire il know-how alle organizzazioni rurali, divulgando la cultura d'impresa italiana con attenzione alla digitalizzazione, alla valorizzazione dei prodotti tipici e ai sistemi di qualità igienico sanitari.Tirocini in Italia
Le attività si svolgeranno anche in Italia, ospitando tirocini di agricoltori stranieri presso le aziende, con la finalità di formare lavoratori che sviluppino competenze spendibili nei paesi di provenienza. Prioritaria l'attività di fund raising e l'individuazione di finanziamenti per l'avvio e sviluppo delle attività. L'obiettivo è potenziare il rapporto fra il Belpaese e quelli in via di sviluppo nell'incontro tra le necessità dell'imprenditoria di quelle regioni e le competenze tecniche delle aziende italiane.© AgroNotizie - riproduzione riservata
Fonte: Cia