L’assemblea dei soci di Veronafiere ha deciso di trasformare l’Ente autonomo per le Fiere di Verona in Società per azioni. Rimane invariata l’attuale compagine dei soci coinvolti, con le quote maggiori detenute dal Comune di Verona (37,04%) e dalla Fondazione Cariverona (22,59%).

La trasformazione di Veronafiere in società per azioni era attesa da tempo ed è un importante obiettivo raggiunto – sottolinea il presidente Maurizio Danesein un contesto competitivo internazionale molto aggressivo, la forma giuridica della società di capitali e il piano industriale, che prevede consistenti e mirati investimenti, consentono di muoversi velocemente per consolidare il portafoglio di rassegne leader mondiali, sviluppare le potenzialità esistenti e aumentare significativamente la quota di mercato e la redditività”.

Entro il 2020 il nuovo piano industriale prevede investimenti per 94 milioni di euro, concentrati su cinque asset di crescita, con un volume d’affari da raggiungere di 113 milioni di euro e un Ebitda di 21,9 milioni. I pilastri per la crescita futura sono il consolidamento delle rassegne esistenti, il rafforzamento nel settore dell’agricoltura e delle relative tecnologie, lo sviluppo integrato dei servizi con attenzione particolare ai temi della digital transformation, il controllo dei costi e il potenziamento e ammodernamento del quartiere.

Veronafiere è prima in Italia per organizzazione diretta di fiere e metri quadrati venduti in manifestazioni internazionali – commenta il direttore generale Giovanni Mantovani mentre in Europa siamo al 12esimo posto per superficie espositiva ed espositori e al 13esimo per numero di visitatori. La trasformazione in Spa e il piano di sviluppo collegato rappresentano un’occasione imperdibile, anche attraverso collaborazioni e partnership, di guadagnare importanti posizioni nel ranking internazionale”.