Sono questi solo alcuni dei dati emersi il 28 giugno 2016 in occasione del Comitato di sorveglianza del Fondo europeo per l’agricoltura e lo sviluppo rurale dedicato alla chiusura del Psr Puglia 2007-2013, durante il quale la Regione Puglia - Dipartimento Agricoltura, sviluppo rurale e tutela dell’ambiente ha organizzato a Bari l’evento dal titolo “Effetti delle politiche di sviluppo rurale sulla Puglia”.
All’incontro ha partecipato l’assessore regionale all’Agricoltura, Leonardo Di Gioia, che ha aperto i lavori sottolineando la piena soddisfazione per il brillante risultato attuativo del Psr 2007-2013. Il programma infatti si è chiuso con il pieno utilizzo delle risorse comunitarie stanziate, riuscendo a recuperare gli iniziali ritardi di attuazione grazie agli sforzi di tutta la struttura regionale. In particolare, l’assessore Di Gioia ha voluto ringraziare per l’impegno e la dedizione l’Autorità di gestione del Psr Puglia 2007-2013, Gabriele Papa Pagliardini, che ha in questi sei anni diretto il Dipartimento Agricoltura e ha portato efficacemente a termine una sfida che sembrava davvero impossibile da vincere.
I risultati positivi raggiunti dal Psr e dalla struttura regionale sono stati ribaditi anche dal rappresentante della Commissione Europea –Dg Agri, Federico Spanu, che si è complimentato con Pagliardini ed ha evidenziato: "Il Psr Puglia, che nell’avvio della programmazione 2007-2013 si posizionava al di sotto della media delle Regioni meridionali per livello di attuazione, sia riuscito a collocarsi in conclusione del periodo ben al di sopra delle Regioni del Sud, sopra la media Ue e anche più in alto della media italiana, che comprende anche le efficienti Regioni del Centro-Nord".
Ha confermato i risultati positivi del Psr Puglia 2007-2013 anche il valutatore ex post del programma, Virgilio Buscemi della società Lattanzio Advisory, che ha illustrato le conclusioni di alcuni focus tematici, sottolineando gli effetti positivi imputabili al Psr, in particolare per quel che riguarda la conservazione della biodiversità e la tutela del paesaggio rurale (con la Misura 216 –Muretti a secco), la promozione della cooperazione per introdurre innovazioni di processo, di prodotto e di tecnologie nel settore agricolo (Misura 124), i Progetti integrati di filiera(Pif), la diversificazione in agricoltura (Misura 311) e l’approccio Leader che ha promosso in particolare l’innovazione nella area rurali e la multifunzionalità delle aziende agricole. Il valutatore ha anche fornito alcune lezioni che si possono trarre dall’esperienza del Psr appena concluso per orientare al meglio la programmazione 2014-2020.
Nel suo intervento Gabriele Papa Pagliardini ha sintetizzato i numeri che dimostrano il pieno successo del programma e attestano l’encomiabile opera portata a termine dalla struttura da lui diretta in questi anni.
Gli occupati nell’ambito dello sviluppo rurale sono cresciuti, grazie al Psr, di circa 1.700 unità. Il valore aggiunto complessivo nel settore di intervento, grazie ai finanziamenti erogati, è aumentato di oltre 100 milioni di euro.
Il Psr ha fortemente stimolato il ricambio generazionale, facendo sì che 2.508 nuove aziende si siano insediate nel territorio regionale; le risorse mobilitate nel cosiddetto “Pacchetto giovani” hanno raggiunto quasi 500 milioni di euro, tra risorse pubbliche e private.
Il programma ha scelto di investire nei progetti integrati e multimisura, che sono certamente più complessi, perché puntano più decisamente sull’innovazione, e spesso incontrano difficoltà procedurali nella fase di avvio. A chiusura del Psr le aziende finanziate sono tante: 8.956 beneficiari per il pacchetto giovani e 3.420 per i Progetti integrati di filiera. Sono quindi stati nel complesso 12.376 i beneficiari finanziati nell’ambito della progettazione complessa.
Sono state invece 22.635 le giornate di formazione erogate grazie alle risorse del Programma, che hanno interessato 3.895 persone.
Il Psr ha inoltre fortemente favorito un’agricoltura più attenta all’ambiente, tra le altre azioni anche finanziando ben 11.884 aziende (di cui 6.026 nuove) per promuovere l’utilizzo di metodi di produzione biologici, con una copertura, in termini di superfici, pari a 244.250 ettari. Per l’Asse II nel suo complesso, che ha promosso il miglioramento dell’ambiente e dello spazio rurale, il totale dei beneficiari del Psr ha superato le 23.000unità.
L’incontro si è concluso con l’intervento del nuovo direttore generale del Dipartimento Agricoltura della Regione Puglia, Gianluca Nardone, che ha ringraziato il suo predecessore per le ottime performance ed ha illustrato le sfide che attendono lo sviluppo rurale in Regione Puglia, descrivendo le scelte distintive del Psr 2014-2020 del quale Nardone è la nuova Autorità di gestione.