Parole di Gianni Fava, assessore all'Agricoltura della Regione Lombardia.
Per Fava "l'Ue delibera misure di soccorso a corrente alternata e impedendo da parte di alcuni Paesi membri di sostenere determinate filiere in crisi, bollando ogni forma di agevolazione come aiuto di Stato".
Il blocco alle esportazioni deciso unilateralmente da Mosca ha danneggiato anche la filiera suinicola italiana che nel 2013, secondo i calcoli del Crefis, ha esportato suini, carni suine e salumi verso la Russia per un valore complessivo di 22,1 milioni di euro, per circa 4.000 tonnellate. Non solo: nel 2013 il valore medio dell'export italiano è stato di 5,48 euro/chilo, contro i 2,75 euro/chilo per l'Unione europea.
"Facciamo parte dell'Unione europea quando versiamo, ma se chiediamo di aiutare le imprese in difficoltà, come è da tempo il comparto suinicolo, a noi è vietato - dice l'assessore lombardo - Protesto formalmente e chiedo che la stessa opportunità di difendere il sistema agricolo e allevatoriale venga garantito anche a noi".
In particolare, il regolamento - che il 25 aprile è stato adottato dalla Commissione e che il 26 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea - rispecchia nella misura verso la Lituania ciò che è stato concordato per la Polonia il mese scorso, con la differenza che in aggiunta i suinetti macellati sono ammissibili anche per il risarcimento. L'importo dell'aiuto per i suini da macello è pari a 30 euro/100 chilogrammi. La misura si andrebbe ad applicare tra il 17 febbraio e il 16 di maggio. Il 50 per cento del costo totale è a carico del bilancio Ue.
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Fonte: Regione Lombardia