Dopo l'approvazione da parte del Parlamento europeo nel mese di novembre, il Consiglio dei ministri europei dell'Agricoltura ha formalmente adottato i quattro regolamenti della riforma della Politica agricola comune, nonché le misure transitorie per il 2014
"Accolgo con favore l'adozione dei regolamenti di riforma della Pac da parte dei ministri dell'Ue, che segue l'accordo politico che risale alla prima parte dell'anno - ha commentato il commissario Ue all’Agricoltura, Dacian Ciolos -. Per quanto riguarda l'attuazione della riforma, la Commissione ha lavorato molto duramente con gli esperti degli Stati membri e del Parlamento europeo nelle ultime settimane per chiarire gli aspetti legati agli atti delegati e sembra che ora siamo molto vicini ad un testo concordato. Toccherà ora agli Stati membri decidere come intendono attuare la riforma, in base alle opzioni previste nel contratto".


Dacian Ciolos, commissario Ue all’Agricoltura

Per Paolo De Castro, presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo, "è stato compiuto l’ultimo passaggio formale di riforma della Politica agricola comune: una conferma del lavoro portato avanti in quasi tre anni di negoziati insieme a Consiglio e Commissione".  Per quanto riguarda la stesura degli atti delegati applicativi della Pac, De Castro assicura che il Parlamento, e in particolare la Commissione Agricoltura, "vigileranno affinché nella sia rispettato l'accordo politico che Consiglio e Parlamento hanno così faticosamente raggiunto. Il Parlamento europeo - ha concluso De Castro - come istituzione democraticamente eletta non si sottrarrà alruolo di verifica dei poteri di delega che ha conquistato grazie al Trattato di Lisbona".

Rammarico è stato espresso invece dal ministro delle Politiche agricole, Nunzia De Girolamo, per la mancata soluzione sulla percentuale di contributo per la misura assicurazioni dello Sviluppo rurale, . "La percentuale – ha spiegato il ministro e Girolamo – è rimasta al 65%, mentre nell’accordo di giugno era stata fissata al 75% per armonizzare le varie percentuali di aiuto sulle assicurazioni che sono molto diverse in funzione degli strumenti finanziari attivabili. Ma anche per consentire agli Stati membri di semplificare il processo programmatorio e la successiva gestione dei vari interventi. Nonostante su questa problematica vi è stata convergenza sia sul contenuto che sulla volontà di rettificare la percentuale riportandola al 75%, purtroppo ci duole constatare che alla fine è rimasto il valore del 65%"
Altra nota dolente, per De Girolamo, il poco coraggio della Commissione  sul versante delle risorse finanziarie assegnate per le politiche di promozione. "Vorrei evidenziare che l’ampliamento dei prodotti ha un senso solo se si garantirà un adeguato rafforzamento della politica di promozione per i prodotti di qualità", ha detto il ministro.

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