Escherichia coli, toxoplasma, trichinella, salmonella, sono alcuni dei patogeni degli animali che possono preoccupare per le ripercussioni sulla salute dell'uomo. Anche se a dire il vero il numero delle emergenze alimentari è in continua flessione. Lo confermano i dati del sistema di allerta europeo comunicati nei giorni scorsi dalla Commissione per il 2012. Gli “allarmi” sono stati 3516, il 3,9% in meno rispetto all'anno precedente. Merito dei continui controlli che soprattutto in Italia possono vantare un'efficienza invidiabile, grazie all'impegno di tutta la filiera alimentare e in particolare dei servizi veterinari pubblici che presidiano ogni produzione di origine animale. I successi ottenuti non annullano tuttavia la necessità di ottenere risultati ancora migliori in futuro. Per questo La Commissione europea ha dato incarico a Efsa, l'ente per la sicurezza alimentare, di evidenziare gli eventuali punti critici nei sistemi di controllo e di formulare proposte per un più efficace monitoraggio delle emergenze alimentari. Il lavoro di Efsa si è concluso in questi giorni con la messa a punto delle basi scientifiche per modernizzare le procedure di ispezione delle carni in tutta la Ue.
Ispezione delle carni
Commentando le conclusione del lavoro Il direttore esecutivo EFSA, Catherine Geslaine-Lanéelle, ha dichiarato: “Questo lavoro sarà di supporto ai gestori del rischio nell’attenuare i rischi per la salute pubblica in una importante fase della filiera produttiva delle carni”.
Fulcro del lavoro ispettivo svolto dai sanitari è l'ispezione degli animali prima e dopo la macellazione per verificare non solo lo stato di salute ma anche quello di benessere. Nel caso la visita ante mortem non sia possibile, si raccomanda l'applicazione di ulteriori metodiche di controllo come pure la raccolta e la verifica delle informazioni lungo tutta la filiera alimentare. Efsa ricorda tuttavia che l'assenza della visita ante mortem può influenzare negativamente la sorveglianza della tubercolosi bovina.
Residui e inquinanti
Non meno importanti sono le verifiche sugli eventuali contaminanti chimici, altro capitolo sul quale si soffermano le raccomandazioni di Efsa. A questo proposito si caldeggia il monitoraggio dei residui chimici e dei contaminanti in base al rischio di insorgenza, tenendo conto delle informazioni sulla filiera alimentare. Il tutto avvalendosi di protocolli di campionamento mirati a rilevare le sostanze chimiche indesiderate nella filiera alimentare e i possibili contaminanti ambientali. In più Efsa, memore delle frodi commerciali a base di carne di cavallo, ha raccomandato che fra le sostanze da controllare sia presente anche il fenilbutazone, un antinfiammatorio utilizzato per i cavalli sportivi, ma non ammesso per gli animali destinati alla produzione di derrate alimentari.