Il riconoscimento, uno dei più prestigiosi che l’associazione assegna da oltre trent’anni per premiare gli studi volti al miglioramento e al progresso del settore vitienologico, ha premiato una serie di studi mirati a comprendere i meccanismi chimici e molecolari che nuovi incroci resistenti di vite mettono in atto nelle foglie per autodifendersi dalla infezione della peronospora.
Il premio del valore di 9000 euro sarà consegnato giovedì 4 luglio, ad Alba, nell’ambito del 68°congresso nazionale dell’associazione.
I vincitori sono Giulia Malacarne, Urska Vrovsek, Domenico Masuero, Luca Zulini, Marco Stefanini, Alessandro Cestaro, Massimo Delledonne (UniVr), Riccardo Velasco, Graziano Guella (UniTn), Claudio Moser e Fulvio Mattivi.
Istituto nel 1976 è stato assegnato solo 16 volte e negli ultimi tre lustri solo cinque. Ma per la Fondazione Mach non è la prima volta: nel 1981 fu assegnato a Giulio Margheri, nel 1985 a Giuseppe Versini, nel 1991 ad Attilio Scienza, nel 1995 a Fulvio Mattivi e Giorgio Nicolini.
I titoli dei lavori premiati sono: “Caratterizzazione degli oligomeri del resveratrolo, importanti metaboliti da stress che si accumulano nelle foglie dei genotipi degli ibridi di Vitis vinifera (Merzling per Teroldego) infettati da Plasmopara viticola”; “La resistenza a Plasmopara viticola in una popolazione di vite segregante è associata all’accumulo di stibelnoidi e a risposte trascrizionali specifiche dell’ospite”; “Analisi e quantificazione di trans-resveratrolo, trans-piceide, trans-pterostilbene e 11 viniferine indotte da Plasmopara viticola in foglie di vite parzialmente resistenti.
La commissione giudicatrice, che si è riunita nella sala ministri del ministero delle Politiche agricole economiche e forestali, presieduta dall’ex ministro Mario Catania, e coadiuvata dal presidente di Assoneologi, Giancarlo Prevarin, ha assegnato il premio con la seguente motivazione: “I lavori condotti con metodologie innovative, rigorose e corrette hanno evidenziato risultati non soltanto di elevato valore scientifico ma anche e soprattutto di valore applicativo nella direzione di una migliore comprensione dei meccanismi di difesa della vite dai patogeni e della possibile riduzione dell’impatto in viticoltura, attraverso una stimolazione delle difese naturali della pianta e una più efficiente attività di miglioramento genetico per ottenere nuove varietà resistenti”.
Il premio "Assoenologi per la ricerca scientifica in viticoltura ed enologia unitamente al premio "Grappolo d'Oro" e "Targa d'Oro", costituisce uno dei tre massimi riconoscimenti che da quasi quarant'anni l'Associazione enologi enotecnici italiani attribuisce rispettivamente a chi si è particolarmente distinto nel comparto tecnico, nella stampa di larga diffusione ed in quello della ricerca.
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Fonte: Fondazione Edmund Mach - Istituto Agrario di San Michele all'Adige