La diffusione di soia per la semina non certificata sul mercato è una minaccia da contrastare, perché mette a rischio la qualità e la sanità delle produzioni agricole".
Così Giuseppe Carli, presidente della Sezione Colture industriali di Assosementi, lancia l'allarme sul rischio illegalità nel settore della soia.
Il ritardo che si registra con le semine di mais sta spingendo gli agricoltori verso la soia, ma a seguito della mancata programmazione l’offerta di seme certificato è insufficiente.
"L’impiego di granella non certificata mette infatti a rischio la tracciabilità e il controllo della filiera, poiché il seme è alla base del sistema produttivo e i danni per gli agricoltori, per le stesse aziende sementiere e per l’industria della trasformazione sarebbero rilevanti” spiega Carli.

La certificazione della soia, così come di tutti i cereali, è obbligatoria in Italia. La vendita o lo scambio di sementi non certificate è quindi illegale - continua Carli - Per questo vogliamo ricordare il nostro impegno costante a segnalare alle Autorità competenti le illegalità rilevate sul mercato, per evitare casi come quello relativo alla granella di soia non certificata che viene importata e distribuita per la semina, sfuggendo ai controlli Ogm da parte dei servizi preposti”.