Non basta avere regole sulla carta se poi non vengono applicate”. Queste le parole del commissario europeo Dacian Ciolos al convegno organizzato e promosso da Giovanni La Via, parlamentare europeo del Pdl/Ppe, dal titolo “La pac dopo il 2013. Il processo di riforma della nuova Politica agricola comune” tenutosi a Catania. 

“I funzionari di Bruxelles - ha proseguito Ciolos - non possono sostituire il lavoro delle autorità nazionali e regionali”. Il commissario europeo ha inoltre ricordato gli sforzi che la Commissione sta compiendo nella scrittura della riforma della nuova Politica agricola comune e come, per la Sicilia, per migliorare le sorti del comparto agricolo sia necessario far valere le qualità dei prodotti locali e la specificità delle produzioni agricole e alimentari.

All'incontro hanno preso parte anche l'assessore per le Risorse agricole e alimentari della Regione Siciliana Dario Cartabellotta, che ha aperto i lavori, e il ministro delle Politiche agricole Mario Catania che ha sottolineato il ruolo del premier Mario Monti nel porre l’attenzione sul settore dell’agricoltura nei negoziati europei per il bilancio multiannuale.


Il ministro Catania: "Un negoziato difficile"

Il negoziato sulla riforma della Pac è difficile, ma il governo italiano lo ha affrontato con l'attenzione del presidente Monti. Alcuni Paesi membri chiedono una forte riduzione del budget europeo, mentre il presidente Monti ha ribadito che non è opportuno avere una riduzione apprezzabile del bilancio europeo se vogliamo che l’Europa funzioni e ha sottolineato che occorre una ripartizione dei sostegni fra i Paesi più equilibrata”.

Il ministro ha sottolineato come la nuova Pac sia il “crocevia fondamentale per le nostre aziende e il negoziato sulla nuova Politica agricola comune è di fondamentale importanza”. Catania ha anche ricordato i nodi in discussione che riguardano l’entità del bilancio agricolo e la ripartizione del sostegno diretto agli agricoltori. Su questo punto, Catania ha spiegato che il sostegno si deve concentrare “solo sugli agricoltori attivi, quelli che lavorano e vivono di agricoltura”.

E' necessario ridurre la forbice tra ciò che versiamo e ciò che dall’Ue ritorna ai territori italiani - ha spiegato il ministro -, soprattutto per quanto riguarda la Pac, a tutela degli agricoltori e delle aziende italiane. Vogliamo regole idonee a tutelare le caratteristiche dell’agricoltura italiana”.

La Via: "Un'agricoltura più semplificata"

Il giro di interventi è stato chiuso da La Via. Il parlamentare europeo ha ricordato come il “greening”, le misure richieste dalla proposta della Commissione per una maggiore attenzione all'ambiente "non deve essere un limite alla produzione". La Via ha ricordato come, da relatore, ha lavorato e continua a lavorare per un’agricoltura “più semplificata e con meno burocrazia e che tenga conto delle specificità e delle esigenze dei singoli territori, come la Sicilia”.

I lavori sono stati chiusi dagli interventi dei presidenti nazionali delle principali associazioni di categoria quali Cia, Coldiretti, Confagricoltura, Copagri e da esponenti di altre organizzazioni.