L'agricoltura è l'unico settore che cresce in Italia: non lasciano dubbio i dati dell'Istat sul prodotto interno lordo nel secondo semestre del 2012.
Il Pil, espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2005, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, "è diminuito dello 0,8% in termini congiunturali e del 2,6% nei confronti del secondo trimestre del 2011".

Il valore aggiunto di agricoltura, silvicoltura e pesca, sempre nel secondo trimestre 2012, è diminuito del 2,1% sul trimestre precedente ed è aumentato dell'1,1% su base annua. Calano invece l'industria (-5,8%), le costruzioni (-6,5%) e i servizi (-1,1%).

 

"Un dato positivo, che tuttavia non nasconde le difficoltà delle imprese - commenta il presidente della Cia - Confederazione italiana agricoltori, Giuseppe Politi - sempre più strette nella morsa degli alti costi produttivi e contributivi e di un'opprimente burocrazia. Con l'aggravante di prezzi sui campi non remunerativi".
"Il mondo agricolo - fa notare Politi - è ancora vitale e ha potenzialità indispensabili per riprendere la strada dello sviluppo". Ma ciò non significa che l'agricoltura si trovi davanti un cammino spianato, anzi: in particolare, ha fatto sapere Politi, bisogna ridurre gli oneri che gravano sulle imprese e attuare interventi efficaci per valorizzare e sviluppare l'attività imprenditoriale agricola.

 

Alla Cia si uniscono anche le altre organizzazioni agricole, come Copagri e Confeuro, nel chiedere l'intervento del governo con politiche di sostegno. "E' giunto il momento - aggiunge Rocco Tiso, presidente di Confeuro - che l'esecutivo comprenda a pieno la necessità di sostenere il mondo agricolo con azioni concrete".

 

"L'agricoltura si conferma un settore anticiclico" rincara Coldiretti, come dimostra anche l'aumento delle assunzioni che crescono del 10,6% nel secondo trimestre, in netta controtendenza con l'andamento generale.
"Peraltro le aperture di nuove aziende agricole hanno superato leggermente le chiusure, con la presenza nel secondo trimestre di ben 824.516 aziende agricole registrate negli elenchi delle Camere di Commercio" spiega Coldiretti.