"Sono soddisfatto della strategia comune trovata per il comparto oleicolo". Così il ministro delle Politiche agricole Mario Catania dopo aver partecipato all'incontro nel corso del quale è stato concordato un piano d'azione per il settore dell'olio di oliva dell'Unione europea. Alla riunione, con a capo il commissario europeo per l'agricoltura, Dacian Ciolos, hanno partecipato Italia, Portogallo, Spagna, Slovenia, Francia, Romania, Grecia e Cipro. Il ministro italiano ha sottolineato la "possibilità di usufruire dei programmi di sviluppo rurale e degli incentivi all'aggregazione dell'offerta" e ha poi evidenziato la condivisione della Commissione europea dell'importanza dell'etichettatura d'origine e dei parametri di qualità e l'impegno per rafforzare i controlli: "battaglie che l'Italia ha da sempre portato avanti".

 

Sostegno alla qualità

La strategia condivisa dovrebbe portare ad un salto di qualità per il settore, colpito duramente dalla crisi di mercato.

Il piano d'azione prevede i seguenti punti:

• Qualità e controlli: il sistema dei controlli e delle sanzioni sarà rafforzato. Per garantire l'autenticità degli oli di oliva vergini che verranno poi commercializzati i parametri obbligatori di qualità saranno migliorati, in particolare i parametri analitici (stigmastadieni, alchil esteri, determinazione di digliceridi e trigliceridi) che servono a garantire la genuinità del prodotto e che evidenziano eventuali manipolazioni e contraffazioni negli oli di oliva vergini. Si chiede, inoltre, una maggiore grandezza dei caratteri nell'etichettatura e più visibilità per le informazioni obbligatorie, specialmente per l'origine.

• Struttura della filiera: è previsto il rafforzamento delle Organizzazioni di produttori; sia nel I che nel II pilastro saranno analizzate nuove misure.

• Promozione: sarà più incisiva, attrattiva ed efficace. La menzione dell'origine nazionale accanto a quella comunitaria potrà essere prevista.

Per quanto riguarda le azioni nell'ambito dello sviluppo rurale, la nuova programmazione prevede la possibilità di sottoprogrammi oleicoli per favorire la realizzazione delle priorità strutturali e il raggiungimento degli obiettivi agroambientali, unitamente ad investimenti per la trasformazione, la commercializzazione e lo sviluppo dei prodotti agricoli.

 

La crisi del mercato oleicolo

La caduta dei prezzi, dovuta all'eccedenza dell'offerta, ha causato una crisi per il comparto olivicolo. Il prezzo dell'olio di oliva, infatti, in maggio ha avuto un calo che non si registrava dal 2002: all’ingrosso l’extra vergine ha perso 2.900 dollari a tonnellata.

 

La raccolta 2011-2012

Per la raccolta 2011-2012 si prevede il record di 1,6 milioni di tonnellate per la Spagna, mentre per l'Italia la produzione prevista è di circa 400.000 tonnellate, a seguire la Grecia con 300.000 tonnellate. La produzione europea aumenterà presumibilmente del 9% arrivando a 2,4 milioni.