Esportazioni verso l'estero in ripresa a febbraio (+7,3% rispetto allo stesso mese del 2011) ma non per i prodotti del settore agricolo, che hanno segnato un drammatico -6,8%. Molto meglio per i prodotti alimentari, bevande e tabacco, le cui esportazioni sono aumentate del 12,7% sempre su base annua. I dati vengono dall'Istat, che ha diffuso il report sul commercio estero a febbraio.

 

Il made in Italy 'vola' in Cina

Il +36% segnato dal valore delle esportazioni verso la Cina traina la buona performance dei prodotti alimentari.

"Il settore alimentare - fa sapere la Coldiretti - mette a segno un aumento del 9,3% delle esportazioni nei Paesi dell'Unione europea e del 19,1% in quelli extra comunitari anche grazie alla crescita della domanda del gigante asiatico, dove l'Italia ha esportato cibo e bevande per un valore di 248 milioni di euro nel 2011, in aumento del 30% rispetto al 2010".

I cinesi amano particolarmente i vini, per un importo di 67 milioni di euro (+63%), l'olio di oliva, con 24 milioni di euro (+4%), i dolci ed i biscotti, con 10 milioni di euro (+20%), la pasta, con 5,3 milioni (+60%), ed i formaggi, con 2,7 milioni (+42%). A far registrare il maggior aumento della domanda, però, è lo spumante italiano: il consumo è più che triplicato nel 2011 (+235%).

 "Tuttavia - conclude la Coldiretti - la bilancia commerciale nell'agroalimentare risulta ancora fortemente squilibrata ed è necessario rimuovere le barriere commerciali ancora presenti in Cina".

 

Confagricoltura: 'Agricoltura italiana penalizzata da maltempo e scelte miopi'

"I problemi connessi all'eccezionale ondata di maltempo – pone in evidenza Confagricoltura – hanno penalizzato notevolmente le produzioni agricole italiane che, negli ultimi anni, invece avevano avuto quasi sempre performance migliori rispetto all'export complessivo nazionale".

L'organizzazione ricorda le grandissime difficoltà in cui versa l'agricoltura italiana: "Non riesce a preservare le sue quote di mercato ed è sempre più debole sul fronte delle importazioni, anche per scelte miopi come quella del recente accordo bilaterale dell'Unione europea con il Marocco".

Ad avviso di Confagricoltura, "occorre rafforzare la capacità delle imprese di esportare e di investire all'estero, razionalizzando le risorse, con dotazioni finanziarie sufficienti, stabilendo priorità di azioni e creando strumenti normativi che le sostengano direttamente".

 

Cia: 'Il 2012 si preannuncia un anno nero per le imprese'

"Il 2012 si annuncia un anno 'nero' per l'export agricolo". Non usa mezzi termini la Cia - Confederazione italiana agricoltori nel commentare i dati diffusi dall'Istat, e aggiunge: "Bisogna tirare fuori da questo impasse l'export agricolo, tanto più che l'Italia, con 36 milioni di tonnellate di ortofrutta prodotte ogni anno per un valore di quasi 12 miliardi di euro, è e deve rimanere uno dei principali leader mondiali. Ecco perchè occorre, per esempio, una politica di promozione efficace sulle vetrine internazionali che riporti i prodotti della nostra agricoltura sulla scia positiva del successo dell'agroalimentare made in Italy nel mondo".

 

L'importanza della promozione

Alla Cia si unisce anche Confeuro: "Le eccellenze italiane non sono un tema di dibattito, poichè certificate, ma la loro commercializzazione può essere migliorata, questo sì. Se infatti l'Italia vanta il record europeo di certificazioni tra prodotti Dop, Igp e Sgt, ben 243, ancora molto può essere fatto per favorire l'esportazione delle produzioni nostrane all'estero".