Il calo del Pil consolidato per maltempo e riduzione prezzi

"Il calo dello 0,5% registrato dal valore aggiunto agricolo rischia di consolidarsi nel 2012 per effetto dei danni provocati dal maltempo e della riduzione dei prezzi alla produzione che si è verificata all'inizio dell'anno".  Lo afferma la Coldiretti commentando i dati Istat sul Pil e fa notare che "nel corso del 2011 sono state chiuse 50mila imprese agricole".

"Nel settore agricolo - osserva la confederazione - operano 845mila imprese iscritte al registro delle camere di commercio, la cui competitività rischia tuttavia di essere fortemente compromessa dalle difficoltà determinate dagli effetti dell'Imu nel 2012. L'anno - prosegue la Coldiretti - è iniziato con il maltempo, che ha causato al settore danni superiori ai 300 milioni di euro tra perdita di raccolti, crolli di edifici e stalle e maggiori costi di riscaldamento".

Stato Pil, ulteriore conferma delle difficoltà delle aziende
"La nuova flessione del valore aggiunto agricolo (-0,5% nel 2011) conferma ancora una volta le pesanti difficoltà del settore primario, sempre più alle prese con il calo della produzione, con un'impennata dei costi, dovuta in particolare al caro-gasolio, e con la prospettiva di nuovi aggravi con l'applicazione dell'Imu sui fabbricati rurali e sui terreni agricoli". 

Lo afferma il presidente della Cia, Confederazione italiana agricoltori, Giuseppe Politi, commentando i dati Istat sul Pil. "Chiediamo reali interventi a sostegno delle imprese - prosegue Politi - molte delle quali, davanti al completo disinteresse delle istituzioni nei loro confronti, rischiano di cessare l'attività, ma sollecitiamo soprattutto un nuovo progetto di politica agraria imposto anche dai grandi cambiamenti a livello internazionale, a cominciare dalla riforma Pac post 2013".

Pil, l'agricoltura resta al palo
"Il valore aggiunto nel 2011 è cresciuto solo dello 0,6% (era +2,1% nel 2010). E' andata male per l'agricoltura che, al contrario di industria (+1,2%) e servizi (+0,8%), registra una variazione negativa dello 0,5%. E' andata peggio solo il settore delle costruzioni (-3,5%)". 

Lo segnala Confagricoltura commenta i dati Istat sull'andamento del Pil. "Alla fine dell'anno scorso - sottolinea la confederazione - c'erano stati dei segnali di ripresa che avevano fatto sperare in una ripartenza nel 2012, ma prima la protesta dei tir, poi l'emergenza maltempo ed il caro-carburanti hanno messo in ginocchio il settore primario. E le supertasse imu sui fabbricati rurali rischiano ancor più di aggravare la situazione".

Copagri: 'Servono misure per creare solide basi per lo sviluppo'
"Dai dati diffusi dall'Istat - sottolinea la Copagri - emerge che il prodotto interno lordo generale del Paese è in frenata sia rispetto al 2010 che alle previsioni del Governo. Il valore aggiunto dell'agricoltura - sottolinea la confederazione - è calato dello 0,5%, facendo emergere una tendenza inversa ai seppure moderati aumenti nell'industria e nei servizi. I consumi di generi alimentari da parte delle famiglie fanno registrare un calo dell'1,3% e se neanche qui, dove si tratta dell'acquisto di beni essenziali, i cittadini mostrano segni di evidente difficoltà significa che qualcosa nelle strategie economiche del Paese non va". 

"Occorre premere per forme di accesso al credito sostenibili e diffuse, consentire gli investimenti nella ricerca e nella modernizzazione strutturale e infrastrutturale, e giungere a relazioni commerciali di filiera in grado di redistribuire in modo equo i ricavi".