Manovra, tasse, Imu. Ecco gli argomenti più dibattuti sulle pagine dei quotidiani di questi ultimi giorni. A iniziare dal “Giornale” del 16 dicembre che ospita un'intervista al presidente di Confagricoltura, Mario Guidi, che esprime tutte le sue preoccupazioni per l'eccessivo carico fiscale che sta per abbattersi sul settore agricolo. Ed è ancora Guidi che il giorno seguente affida alle colonne di “Italia Oggi” il suo appello per denunciare l'impatto della manovra sulle aziende di minori dimensioni. Si replica il 21 dicembre dalle pagine del “Corriere della Sera” dove è ancora Guidi a sottolineare che la nuova imposta avrà un peso per l'agricoltura di quattro volte superiore alla vecchia Ici. Più sfumata la posizione del presidente di Coldiretti, Sergio Marini, che intervistato da “Avvenire” del 21 dicembre lamenta l'aggravio (un miliardo di euro) per l'agricoltura, al quale fa riscontro però la possibilità di aprire nuove imprese con la cessione dei terreni dello Stato. Per una rimodulazione dell'Imu sui campi si è espresso a favore il ministro Mario Catania incontrando i responsabili della Cia, come si apprende dalle pagine del “Mattino” del 20 dicembre. Appello ascoltato, stando almeno a quanto si può leggere il 21 dicembre su “Italia Oggi”. Ma restano le preoccupazioni per come la manovra inciderà sull'insieme dell'agricoltura, tanto da far temere, scrive il “Corriere della Sera” del 22 dicembre, che l'Italia possa perdere i suoi primati in campo agroalimentare.

 

Agricoltura, su e giù

A contrastare le preoccupazioni che emergono dalla “manovra” arrivano i buoni risultati sul valore aggiunto dell'agricoltura, che stando a quanto riporta la “Gazzetta di Mantova” del 16 dicembre, avrebbe messo a segno un aumento dell'11%, superando così la Francia. Di segno opposto la notizia pubblicata su un giornale locale, il “Corriere di Romagna” del 20 dicembre, che denuncia come da almeno due anni l'agricoltura produca in perdita. Intanto si apprende dalle pagine di “Italia Oggi” del 17 dicembre che Bruxelles ha deciso di mantenere gli aiuti agli indigenti, decisione dal forte valore sociale, ma anche valvola di sfogo per eventuali eccessi produttivi come quelli che si sono verificati in passato nel settore caseario. A proposito di Bruxelles, Copagri insiste dalle pagine di “Unione Sarda” del 16 dicembre per una politica più incisiva da parte dell'Italia sui tavoli comunitari. Interviene su questo argomento il presidente di Cogeca, Paolo Bruni, che dalle colonne di “Italia Oggi” del 20 dicembre insiste affinché gli aiuti della Pac siano mirati a favorire l'aggregazione degli agricoltori e la competitività delle produzioni.

 

Olio tra furti e promozioni

Sulla competitività pesa l'accentuarsi delle iniziative fraudolente, lo denuncia “Avvenire” del 17 dicembre. Le attività criminali sembrano poi aver preso di mira la produzione di olio, con il ripetersi di furti che stanno mettendo in difficoltà in particolare gli oleifici pugliesi. Tanto che i frantoi, scrive la “Gazzetta del Mezzogiorno” del 21 dicembre, sono talmente esasperati da minacciare lo stop alla produzione. Non servirà a risolvere questo problema, ma contribuirà a dare tono al settore la decisione di stanziare sei milioni di euro per promuovere l'olio in Usa e Canada. I dettagli si possono leggere su “Italia Oggi” del 16 dicembre. Restando nel campo olivicolo, la “Gazzetta del Mezzogiorno” pubblica il 21 dicembre un articolo sul censimento degli ulivi in Puglia con molti e interessanti riferimenti di carattere storico.

 

Accade nelle industrie

Sempre a proposito di olio, il settimanale “L'Espresso” in edicola il 16 dicembre, pubblica un'anticipazione sul “ritorno” in Italia di alcuni marchi storici grazie alle operazioni condotte in porto dall'italiana Mataluni di Montesarschio, in provincia di Benevento. Per marchi che tornano, altri se ne vanno e continua lo shopping dell'italian food, scrive il “Messaggero” del 16 dicembre. Ed è confermato da “Il Sole 24 Ore” del 16 dicembre il passaggio della Gancia al re della vodka russa. E si spera resti in mani italiane la centrale del latte di Brescia, l'ultima delle centrali del latte italiane ad essere completamente municipalizzata, ma che ora si vorrebbe cedere, come si apprende da “Il Sole 24 Ore” del 19 dicembre. In casa Barilla si cerca intanto un nuovo nome per il posto vacante di amministratore delegato, lo scrive il “Corriere della Sera” del 19 dicembre. Infine il gruppo Ferrero che grazie ai prodotti al cioccolato, scrive “Italia Oggi” del 22 dicembre, chiude il 2011 con un sensibile aumento del fatturato.

 

Ricerca e innovazione

Interessanti novità arrivano dal mondo della ricerca, con la messa punto di nanospugne alle quali affidare il compito di cedere con precisione e gradualità elementi nutritivi al terreno, effettuando una concimazione ad altissima precisione. Se ne parla su “Nova” il dorso scientifico del Sole 24 Ore in edicola il 18 dicembre. E' ancora “Nova” ad anticipare il risultato di alcune ricerche che indicano la possibilità di ottenere nuovi farmaci dai vegetali Ogm. Per le biotecnologie, scrive “Italia Oggi” del 19 dicembre, sono in arrivo 5 milioni di euro destinati ad incentivare le ricerche. Dalla “Stampa” del 18 dicembre arriva la notizia che l'Università di Torino ha realizzato un nuovo laboratorio per lo studio e la ricerca in campo fitosanitario.

 

Mungi e bevi”

Nel mondo degli allevamenti merita un cenno l'iniziativa, originale e di successo, di un allevatore veneto che all'insegna del “mungi e bevi” si è inventato un nuovo modo di distribuire il latte porta a porta. Altro che chilometro zero, con questa formula il latte arriva direttamente all'uscio di casa. Ed è un successo, stando a quanto scrive “Libero” del 20 dicembre. Buone notizie per i suini il cui mercato è in ripresa, come si apprende dalla “Gazzetta di Mantova” del 16 dicembre. Amara sorpresa invece per gli allevatori pugliesi che speravano di sfuggire alle quote latte. Il loro ricorso al Tar è stato bocciato e dovranno mettere mano al portafoglio come scrive la “Gazzetta del Mezzogiorno” del 16 dicembre. Ancora latte, ovino questa volta, al centro delle polemiche con la ripresa delle proteste dei pastori per i prezzi troppo bassi. Ne parla “Il Tirreno” del 21 dicembre.