La scure dell'Ue si abbatte sugli aiuti per gli indigenti. Per il 2012 infatti la dotazione assegnata al programma per la distribuzione di prodotti alimentari agli indigenti dell’Unione europea passa dai circa 500 milioni di euro degli ultimi anni, a soli 113 milioni distribuiti tra i vari Stati membri.

Per l'Italia il contributo Ue passerebbe da oltre 100 milioni nel 2011 a 22,1 milioni nel 2012.
Un taglio a dir poco drastico dovuto a una sentenza pronunciata lo scorso aprile dalla Corte di giustizia, nella quale si afferma che in base al vigente regolamento le derrate destinate al programma devono provenire dalle scorte pubbliche dell’Ue. Il programma 2012 è quindi esclusivamente basato sulla totalità delle scorte di intervento disponibili (162.000 tonnellate di cereali e 54.000 tonnellate di latte scremato in polvere provenienti dalle scorte di intervento).

La Commissione aveva proposto nel 2008 di modificare il programma. Ma, nonostante il sostegno del Parlamento europeo, la proposta si era arenata in sede di Consiglio. Nell’intento di far avanzare il dossier la Commissione ha presentato lo scorso settembre una proposta modificata, anch’essa bloccata in Consiglio.

Nonostante il tenore di vita medio nell’Unione europea sia tra i più elevati al mondo, non tutti hanno accesso a un’alimentazione adeguata. Si stima che nell’Ue 43 milioni di persone siano a rischio di povertà alimentare, il che significa che non possono permettersi un pasto adeguato ogni due giorni. Il programma a favore degli indigenti finanzia la fornitura di prodotti alimentari a individui o famiglie particolarmente vulnerabili che vivono in condizioni di disagio economico.

Nel 2009, oltre 440 000 tonnellate di prodotti sono state distribuite a 18 milioni di persone in 19 Stati membri. Le associazioni caritative e le Ong contano sulla partecipazione dell’Ueper aiutare le persone in difficoltà.

Dacian Cioloș, Commissario al’Agricoltura, sottolinea il valore del programma: “Ribadiamo il nostro impegno politico a favore del programma, la cui importanza è riconosciuta da numerose associazioni caritative e Ong. Dobbiamo trovare un modo per continuare a realizzarlo a medio e lungo termine nel rispetto delle condizioni di conformità giuridica. La soluzione più semplice consisterebbe nell’ottenere l’accordo degli Stati membri sulla proposta attualmente all’esame, che ha già ricevuto il sostegno politico del Parlamento europeo".

Il ministro Saverio Romano è tornato sul tema durante il G20 in corso a Parigi. "Uno strumento che in passato l'Ue ha utilizzato con successo per correggere alcune distorsioni di mercato – ha sottolineato  Romano - è stato quello degli aiuti agli indigenti. Constatare un ridimensionamento di queste misure appare in contrasto con la situazione economica globale. In una fase così delicata ritengo indifferibile l'impegno sia del G20 sia dell'Unione europea in direzione di un potenziamento degli aiuti in favore delle fasce più deboli della popolazione, convinto come sono che le politiche economico-finanziarie di coordinamento non possano prescindere da una forte attenzione alla promozione dei diritti di ogni uomo".

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