"Nel complesso, per quanto riguarda specificatamente l'agricoltura, esprimiamo un giudizio positivo. E' necessario, però, che fin da subito il mondo agricolo sia coinvolto nella predisposizione dei numerosi decreti attuativi che definiranno nel concreto le scelte operative e i livelli degli incentivi". E' quanto sostiene la Cia - Confederazione italiana agricoltori in merito al decreto legislativo sull'energia da fonti rinnovabili approvato ieri dal Consiglio dei ministri.

Il provvedimento del governo, nel recepire la direttiva europea sulle rinnovabili, definisce i principi sui quali con successivi decreti attuativi, appunto, saranno applicate le regole e gli incentivi per la produzione di energia pulita per i prossimi dieci anni.

Per il settore agricolo gli elementi più rilevanti sono: le nuove regole per lo sviluppo e il sostegno al biogas e al biometano; le nuove modalità per incentivare la crescita dell'energia termica prodotta dagli impianti alimentati a biomasse; i nuovi indirizzi per la crescita dei biocarburanti; i futuri limiti per gli impianti fotovoltaici che verranno realizzati nelle aree agricole.

La Cia ritiene, tuttavia, necessario che le prossime misure siano ispirate a due principali direttrici. La prima è quella di promuovere la generazione distribuita, i piccoli e medi impianti realizzati in sintonia e nel rispetto con le caratteristiche e le risorse del territorio, affinché i benefici si trasformino in sviluppo locale al servizio delle comunità.

La seconda, invece, riguarda l'esigenza di sostenere le iniziative realizzate dagli imprenditori agricoli singoli e associati nel campo della produzione energetica da fonti rinnovabili, come opportunità di integrazione del reddito agricolo e occasione di sviluppo del settore primario.