Il Registro europeo degli alimenti di qualità ha toccato quota mille prodotti con l'inserimento di una Dop italiana, il formaggio Piacentinu Ennese. Dal 1992, anno di nascita del sistema di certificazione dell'Ue a oggi, il registro ha accolto 505 prodotti a Denominazione di origine (Dop), 465 a Indicazione geografica protetta (Igp), 30 Specialità tradizionali garantite (Stg).
Secondo i dati della Direzione generale Agricoltura (gli ultimi risalgono al 2007), i prodotti alimentari di qualità tutelati dall'Ue valgono qualcosa come 14 miliardi di euro. E' l'Italia a guidare la classifica per numero di prodotti registrati (224) e per valore (più di 5 miliardi di euro).
"L'inserimento della millesima denominazione nel registro di qualità – ha commentato il commissario Cioloş – è un traguardo significativo per il sistema di certificazione europeo. I prodotti da esso tutelati hanno potenzialità enormi in termini di valorizzazione delle nostre tradizioni agricole e del nostro patrimonio rurale. Ecco perché con il pacchetto qualità stiamo cercando di rinforzare ulteriormente questo settore produttivo".
Alle proposte legislative di riordino e razionalizzazione del sistema Dop-Igp-Stg, ora in discussione al Parlamento europeo, fa riferimento anche Paolo De Castro: "Il pacchetto – ha commentato il presidente della Commissione agricoltura del Pe - può rappresentare un'altra tappa per il consolidamento della qualità come leva competitiva e strumento di garanzia del consumatore. Ciò che occorre fare è lavorare affinché tale importante primato sia valorizzato e tradotto in reddito per le nostre aziende agroalimentari".
Già, perché la quantità di prodotti a registro non è di per sé sinonimo di un aumento dei ricavi per le aziende. Le 60 iscrizioni della Germania, per esempio, in valore rappresentano più di 3,5 miliardi di euro, le 93 del Portogallo non arrivano a 70 milioni, mentre la Gran Bretagna, con soli 28 prodotti registrati, supera il miliardo in valore.
Resta inoltre il problema della promozione nel mondo dei regimi di qualità europei, più onerosi per i produttori.
Tempo fa il Commissario Cioloş annunciò l'istituzione di un'agenzia europea per la promozione di Dop, Igp e Stg presso i Paesi terzi. Possibilità che sembra tramontata.
"Ci sono diverse opzioni che stiamo esaminando – dicono diplomaticamente dall'ufficio del portavoce di Cioloş - l'agenzia è solo una di queste. Solo dopo le dovute analisi sapremo dire quale sarà lo strumento migliore per la promozione delle dop, igp e stg europee".