"L'esclusione dal 'Milleproroghe' dei provvedimenti dedicati al comparto bieticolo-saccarifero, al 'bonus' gasolio per serre e alle associazioni allevatori è un episodio estremamente grave, al quale si dovrà assolutamente porre rimedio se non si vuole dichiaratamente cancellare dal panorama dell'economia italiana un settore già duramente provato dalla crisi ed escluso dalla concessione di incentivi fiscali, come quelli attribuiti all'industria e al commercio".
Così Confagricoltura commenta, con allarme, l'accantonamento di alcuni interventi a favore del settore agricolo, per i quali si è lungamente battuta, nelle sedi istituzionali e nelle piazze, a partire dalla primavera del 2010.
"L'agricoltura - prosegue l'organizzazione degli imprenditori del settore - si è dimostrata in grado di contribuire al raffreddamento dell'inflazione e a frenare l'emorragia dell'occupazione, nonostante il salatissimo prezzo in termini di reddito che le imprese hanno dovuto pagare ed ora si trova di fronte ad una ennesima porta chiusa, che la esclude anche dalle minime possibilità di rilancio, in termini di produttività e competitività".
"Una situazione - conclude Confagricoltura - definita a suo tempo 'tragica' dallo stesso ministro delle Politiche agricole, Giancarlo Galan, che si è ampiamente speso sin dall'inizio del suo mandato per un riequilibrio delle risorse in favore della filiera agroindustriale. Oggi, dopo qualche speranza di alleggerimento, la stessa situazione si ripresenta in tutto il suo potenziale devastante per l'agricoltura italiana, mentre, contemporaneamente si riparla di prorogare le sanzioni per lo sforamento delle quote latte a favore di pochi allevatori, ripetutamente recidivi nella loro irregolarità".
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Fonte: Confagricoltura