"Il maltempo che si è abbattuto sulla nostra penisola, soprattutto nelle regioni del nord (in special modo in Veneto e Lombardia) in alcune del centro, ha causato in agricoltura danni per decine di milioni di euro. La pioggia violenta, i nubifragi, la grandine, il vento e le trombe d’aria hanno devastato intere colture, in particolare ortofrutta. Conseguenze gravi anche per alcuni vitigni, dove c’è il rischio di non vendemmiare".
A sottolinearlo è la Cia-Confederazione italiana agricoltori che ha avviato un monitoraggio sull’intero territorio colpito dalle intemperie, in maniera da avviare subito le procedure per la calamità naturale.
Oltre alle colture, il maltempo, soprattutto la pioggia torrenziale e il fortissimo vento, ha provocato danni ingenti alle strutture aziendali, in particolare stalle e serre. Fuori uso anche molti macchinari. Inoltre, ci sono stati diversi smottamenti dei terreni che hanno reso impraticabili le strade rurali. Ad essi si aggiungono le frane che hanno distrutto colture a vite ed oliveti. Danni pure per il mais.
In Lombardia, il 30% dei danni a mais e frutteti
"Dopo il caldo, la grandine e le trombe d’aria. Non c’è pace per i campi. La pioggia di ghiaccio che si è abbattuta nella fascia nord del mantovano, fra i comuni di Volta Mantovana e Roverbella (verso il confine con il Veneto) ha colpito frutteti e coltivazioni di mais, provocando in alcuni casi danni superiori al 30%". Lo sottolinea la Coldiretti, i cui tecnici sono usciti per un sopralluogo e una prima valutazione della situazione ed hanno stilato un primo report inviato alla provincia.
Spiega Eugenio Torchio, direttore della Coldiretti Lombardia: "Le nostre strutture sono in allerta, anche perché prima con le piogge intense dell’inverno e della primavera e poi con le temperature africane, le coltivazioni sono state indebolite con un calo delle rese in particolare per pomodori e meloni. Mentre le mucche hanno già ridotto di un 15% la produzione di latte”.
Tromba d'aria e grandine, situazione agricola gravissima
“Settanta ettari di vigneti sono a terra, per di più sono stati colpiti dalla grandine in misura superiore dell'80%. Decine di ettari di frutteto in cui le reti antigrandine sono state divelte dall'eccezionale vento hanno avuto la frutta irrimediabilmente danneggiata dalla grandine. Questo è lo sconfortante bilancio dell’Azienda Pighin di Risano, mentre l’azienda di Walter Scarbolo di Pavia di Udine ha la cantina inagibile poiché il tetto divelto dalla tromba d’aria è ricaduto sull’attrezzatura. ad un mese dalla vendemmia la situazione è gravissima”. Questo il drammatico resoconto di Giorgio Colutta, presidente di Confagricoltura Fvg, che si è recato personalmente sui luoghi dove, con più violenza distruttrice, si è accanito il maltempo di venerdì sera.
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Fonte: AgricolturaOnWeb