Organizzato dalla Fai-Cisl e dall'Anolf di Latina, si è svolto a Terracina un convegno sul lavoro immigrato al quale sono intervenuti i segretari nazionali della Fai, Augusto Cianfoni e della Cisl, Raffaele Bonanni.
Alla presenza di numerosi lavoratori di diverse etnie, rende noto un comunicato, i segretari di Fai e Cisl hanno ribadito l'impegno verso la loro tutela: lavoro dignitoso e diritto di cittadinanza.

"Questa manifestazione - ha detto il segretario generale della Fai - è idealmente collegata a quella tenuta il 17 febbraio a Rosarno dai sindacati agroalimentari confederali. Il lavoro irregolare non è un fenomeno presente soltanto al sud. Anche a Latina vi sono molti casi di aziende che sfruttano e umiliano i lavoratori italiani e stranieri in agricoltura, nell'edilizia e nei servizi lucrando spesso sulla condizione di clandestinità di molti. Di fronte a tali abusi - ha insistito Cianfoni - lo Stato e le sue istituzioni, ma anche l'opinione pubblica devono prendere atto del grave rischio di rottura della stessa coesione sociale”.
Premiare le aziende virtuose e sanzionare duramente quelle illegali, secondo la Fai, è il modo migliore per evitare che gli abusi e l'illegalità siano considerati fattori della competitività. Nella bilateralità, secondo la Cisl, aziende sane e sindacati responsabili possono concorrere affinchè sviluppo e dignità della persona si riconoscano come condizioni di un civile progresso economico.