Confagricoltura condivide la strategia a “doppio binario” approvata oggi dall’Assemblea dei partecipanti al Vertice della Fao (Food and agriculture organization of United Nation), così come gli impegni per un funzionamento più ordinato del mercato e per aumentare le risorse destinate all’agricoltura. Ma sollecita tutte le istituzioni ad una maggiore attenzione ai veri protagonisti del settore agricolo: gli imprenditori e le imprese. Così come emerso anche dai lavori del G8 in Italia.

A parere di Confagricoltura è necessario anche supportare le singole imprese perché possano investire all’estero. Molti Paesi che registrano alti tassi di denutrizione nella popolazione hanno disponibilità di terre coltivabili e chiedono la compartecipazione degli agricoltori delle aree più avanzate per renderle produttive, ma nelle condizioni attuali solo i grandi gruppi possono intraprendere questa strada. Mentre le imprese singole in partenariato con gli agricoltori locali, potrebbero contribuire moltissimo allo sviluppo delle zone più povere.

Ed ancora, per l’Organizzazione degli imprenditori agricoli è indispensabile dare spazio alla ricerca, elemento imprescindibile per trovare soluzioni utili al dramma della fame. Senza pregiudizi, anche nei confronti di novità da applicare nel campo della genetica.

Investire di più in agricoltura significa tradurre il potenziale di crescita delle produzioni mondiali in cibo e sicurezza alimentare per tutti. Ma oggi, nei Paesi in via di sviluppo, su 100 euro investiti solo 5 sono destinati allo sviluppo agricolo. Nel 1980 erano 17, più di tre volte tanto.

Nel richiamare l’intervento del Pontefice Benedetto XVI, questa mattina al Vertice di Roma, il presidente di Confagricoltura ha concluso “la terra è sufficiente a dare cibo per tutti, oggi e domani; a patto di ricordarsi e comprendere le necessità di tutto il mondo agricolo”.