L'Inps rende noto che più di due milioni di buoni lavoro sono stati venduti fino a metà settembre: nell'ultimo mese e mezzo ne sono stati utilizzati quasi 600 mila.
Aumenta la propensione a utilizzare questo strumento che si prefigge di introdurre flessibilità e trasparenza nella remunerazione dei lavori occasionali di tipo accessorio
'Un successo che ci sta facendo lavorare per allargare la rete di distribuzione del prodotto', commenta il presidente dell'Inps, Antonio Mastrapasqua, 'il 'voucher' deve diventare un servizio utilizzabile con facilità e reperibile ovunque. Le tabaccherie possono diventare un primo nuovo snodo distributivo e i contatti sono già in corso'.
La diffusione dei buoni lavoro era stata avviata sperimentalmente lo scorso anno, in agosto, per retribuire il lavoro occasionale per la vendemmia. Anche quest'anno tra fine agosto e inizio di settembre si è registrata un'impennata nell'uso del voucher: il mercato del lavoro emerso con questa modalità vale ormai più di 20 milioni di euro. 
'La campagna pubblicitaria di questa estate, condotta di concerto da Inps e ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali', aggiunge Mastrapasqua, 'ha fatto capire che si aprono nuove opportunità sul fronte del lavoro occasionale per i giovani, i pensionati, le donne e i cassintegrati. Dobbiamo facilitare il ricorso al nuovo strumento'.
Veneto, Emilia Romagna e Piemonte sono le tre regioni dove sono stati venduti più voucher nel corso dell'anno. Nell'ultimo mese e mezzo in testa alla classifica delle diffusioni ci sono le regioni a maggiore vocazione vitivinicola e agricola in senso lato: Friuli Venezia Giulia, e Trentino Alto Adige si aggiungono a Veneto, Emilia e Piemonte.
In agricoltura sono stati distribuiti circa il 52% del totale dei voucher venduti. Il 20% nel settore servizi e turismo.