La ventesima edizione di Macfrut si è conclusa con un numero di visitatori (38.000) simile allo scorso anno: sono aumentati i visitatori esteri da tutti i Paesi (80), ad esclusione di quelli dall’Estremo Oriente, che per i noti motivi legati all’emergenza sanitaria dovuti alla polmonite atipica, hanno fatto registrare un grosso calo. Da tutto il mondo sono comunque arrivati a Cesena gli addetti al settore per incontrarsi, scambiarsi esperienze, fare affari e osservare tecnologie, nuove cultivar, attrezzature e macchinari, proposti da 600 espositori distribuiti su 35mila metri quadrati.

Numerosi gli approcci di ottimo livello registrati che lasciano ben sperare per molti contratti. Inoltre, la partecipazione ai convegni – di grande caratura - è stata molto nutrita e interessata.

Macfrut ha rappresentato lo scenario in cui le due sponde del Mediterraneo si sono confrontate: Unione europea e Paesi mediterranei hanno interesse a sviluppare politiche di partenariato soprattutto nel settore agroalimentare e l’Italia, per la sua posizione, ha le potenzialità per diventare la piattaforma tra le due aree.

Un altro convegno ha visto la partecipazione dei “giganti” della distribuzione moderna internazionale. “Abbiamo voluto aprire un confronto con alcuni dei principali colossi della Gdo – commenta Domenico Scarpellini, presidente di Agri Cesena - per dare la possibilità all’ortofrutticoltura italiana di riflettere sulle implicazioni degli scenari internazioni, ma anche per aprire un dialogo con questo componente”.

Macfrut non ha trascurato la situazione italiana, che purtroppo presenta  luci e  ombre. Nel 2002, ortaggi, frutta ed agrumi hanno registrato  una produzione lorda vendibile pari a 9.050 milioni di euro (+3,07% sul 2001)  con un giro d’affari del settore, compreso l’indotto, di 20.200 milioni di euro (+5,7% sul 2001).

Purtroppo i dati dell’import-export non sono rosei. Il saldo attivo per il 2002 si è fermato a 925,8 milioni di euro, con un -20,3% sul 2001, che testimonia il calo delle esportazioni e l’incremento delle importazioni. Per le quantità, l’export italiano segna un –4,3% sul 2001 (da 3,8 milioni di tons a 3,6), mentre l’import cresce del+10,2  (da2,2 a 2,5 milioni di tons). In valore l’export cala del –2,5% sul 2001 (da 2,9 a 2,8 miliardi di euro) e l’import cresce del +9,4% (da 1,7 a 1,9 miliardi di euro).

“Per l’agricoltura italiana in generale e l’ortofrutticoltura in particolare - sottolinea Scalpellini – occorre organizzazione a monte e a valle, innovazione e politica dei prezzi. Per gli alti costi di produzione dobbiamo puntare sull’innovazione, che vuol dire dare risposte alle esigenze del consumatore sia per la qualità che per la provenienza, ovvero, fornire la carta d’identità al prodotto. Inoltre dobbiamo puntare sull’organizzazione per presentarci il più possibile uniti sia nella fase di produzione che in quella della commercializzazione”.

Da tempo indagini scientifiche hanno dimostrato come l’incremento del consumo di frutta e verdura riduca l’incidenza delle malattie croniche. La campagna “Cinque porzioni al giorno” (di frutta e verdura), lanciata negli Usa, può essere il veicolo più comprensibile per un incremento del consumo e un cambiamento delle abitudini alimentari sbagliate. In Italia, invece dei 722,9 grammi totali giornalieri di frutta e verdura, ci si accontenta di 411,2 grammi, pari a 2,8 porzioni al giorno. Occorre pertanto colmare questo dislivello per raggiungere le 5 porzioni. Anche di questo si  è discusso a Macfrut, dove è stata anche presentata la campagna per le 5 porzioni, avviata a fine aprile dalla Regione Emilia Romagna.

Quello della cosiddetta IV e V gamma (cioè preparata e pronta all’uso, finora limitata alla verdura) è un segmento in crescita negli acquisti delle famiglie italiane: 13.600 tons nel 2002 (+6,6% sul 2001), per una spesa di 112 milioni di euro (+27% sul 2001) che porta il fatturato complessivo del comparto ad almeno 150 milioni. Il dato è dell’Osservatorio dei consumi ortofrutticoli delle famiglie italiane di Agri Cesena, realizzato da IHA, che più in generale ha rilevato che nel 2002 le famiglie italiane hanno acquistato frutta, verdura fresca e ortaggi surgelati per 9.262.702 tons (-2,4% sui 9.491.603 del 2001) per un valore di 13.074,8 milioni di euro, +6,94 sui 12.226,3 milioni di euro del 2001). Per la prima volta sono stati diffusi anche i consumi familiari di Biologico. Confrontando il periodo aprile-dicembre, nel 2002 sono stati acquistate 25.995 tons di frutta e verdure fresche bio, con un –4,4% sul 2001, pari a una spesa di 37.795.000 di euro (+3,9% sui 36.365.000 del 2001).

Vera e propria "vetrina" di tutte le principali novità relative a produzione, lavorazione, commercializzazione e trasporto dei prodotti ortofrutticoli, con i suoi Saloni (Agro Bio Frut, Salone delle Produzioni Biologiche Mediterranee, Trans World) Macfrut ha costituito un importante punto di riferimento per tutta la filiera ortofrutticola. Anche in questa edizione è proseguito il progetto di Ministero Attività Produttive, Unioncamere, Camera di Commercio di Forlì-Cesena e di Ravenna, Ice e Regione Emilia Romagna, cui partecipa anche Agri Cesena, che ha  dato vita a incontri bilaterali fra imprese italiane ed operatori di Polonia, Repubblica Ceca, Russia, Romania, Sud Africa, Siria e Turchia.

 

Per informazioni:  Dolp's Studio, tel. 335-5710451  - 335 5710444