Continuano le richieste di aiuti dal mondo dell'apicoltura, travolto da una crisi che ormai sta andando avanti da tempo.

 

Dopo la nota congiunta delle associazioni apistiche nazionali per un aiuto straordinario al settore e la lettera aperta al ministero da parte di Aiaar, l'Associazione Italiana di Allevatori Api Regine, per chiedere indennizzi specifici per gli allevatori di api regine, ora arriva l'appello degli apicoltori sardi che si rivolgono alla loro amministrazione regionale.

 

Anche l'apicoltura sarda, che vanta una tradizione e una varietà e qualità di produzione importantissima, sta soffrendo della crisi che affligge tutto il settore apistico nazionale. Anzi, la sta soffrendo in modo particolare.

 

Le cause sono le stesse che stanno mettendo in difficoltà tutta l'apicoltura italiana: la stagnazione del mercato, la concorrenza spesso sleale del miele estero e le perdite di produzione dovute ai cambiamenti climatici.

 

Perdite che in Sardegna si sono fatte sentire in maniera particolarmente grave e che hanno portato non solo alla riduzione del miele prodotto, ma anche alla perdita di alveari.

 

Solo l'anno scorso le produzioni del miele di asfodelo e di agrumi sono state pressoché azzerate, mentre durante l'estate moltissimi alveari sono stati persi a causa delle temperature talmente elevate che spesso hanno portato a fondere la cera dei favi dentro gli alveari.

 

Così ora le associazioni della commissione apistica della Sardegna - l'Op Terrantiga, Api.Pro Sardegna e Apiaresos -  insieme a Coldiretti, Confagricoltura, Cia e alle tre sigle del settore cooperativistico italiano LegaCoop, Confcooperative e Agci, l'Associazione Generale Cooperative Italiane, hanno fatto appello al presidente della Regione Piero Comandini e all'assessore regionale all'Agricoltura Gian Franco Satta per chiedere un intervento straordinario per le aziende.

 

Le associazioni apistiche sarde, in particolare, lamentano il loro mancato coinvolgimento nelle discussioni sugli aiuti al settore e la ridotta entità degli interventi finora introdotti, che ha reso indispensabile questo loro appello urgente alle istituzioni regionali.

 

Le associazioni chiedono che venga introdotto un sostegno concreto, simile a quanto già attuato in altre regioni italiane, come il Friuli Venezia Giulia, che ha stanziato un contributo di 70 euro per alveare, contro i soli 10 euro stanziati in Sardegna. 

 

Inoltre, chiedono che questa volta non vengano escluse le forme di aggregazione e di filiera del settore e che gli aiuti arrivino in tempo rapido.

 

E questo soprattutto dal momento che le risorse ci sono, come sostengono le associazioni, ma oltre un terzo di quelle disponibili, pari a quasi 10 milioni di euro, non sono state ancora assegnate.

 

Le associazioni attendono quindi una risposta rapida da parte delle istituzioni, sottolineando che, senza un intervento immediato, il settore rischia un'ulteriore contrazione, con conseguenze negative non solo per gli apicoltori, ma anche per l'ambiente e l'economia locale.