Diventa operativo il nuovo soggetto associativo che si riconosce in Confindustria e che riunisce mangimisti, molini e macellatori.

Scelto il nome, "Federazione dell'industria italiana della prima trasformazione alimentare" e nominati i vertici che ne prenderanno le redini, dal presidente Silvio Ferrari (Sivam), ai due vicepresidenti, Serafino Cremonini (Inalca) e Andrea Valente (Molini Valente).

Gli obiettivi restano quelli già anticipati da AgroNotizie qualche mese fa, cioè dare rappresentanza alle aziende della prima trasformazione alimentare.

Un'esigenza, affermano i fondatori del nuovo sodalizio, motivata dai rapidi cambiamenti dello scenario nazionale e internazionale.

 

Le mete

L'obiettivo è quello di riunire tutte le associazioni che rappresentano le aziende della prima trasformazione alimentare.

La Federazione già in questa fase di avvio può contare sull'adesione di Assalzoo (imprese produttrici di alimenti zootecnici), Assocarni (carni bovine) e Italmopa (industria molitoria).

Per quanto si tratti di sole tre realtà associative, nel complesso nella neonata federazione si riconoscono 300 imprese per un fatturato complessivo di 25 miliardi di euro.

 

Prima trasformazione

C'è spazio per nuovi ingressi, ma sempre del settore della prima trasformazione alimentare, che si trovano ad affrontare "dinamiche di mercato differenti rispetto a quelle della seconda trasformazione”.

Così si legge nelle dichiarazioni che hanno accompagnato la nascita di questa nuova federazione. Affermazione indiscutibile, sebbene la complessità della situazione (crisi della globalizzazione, tensioni geopolitiche, cambiamenti climatici e non solo) richieda il superamento di steccati che appartengono al passato.

 

Obiettivo crescita

Intanto accontentiamoci di questo primo passo che la Federazione della prima trasformazione ci offre. Un segnale positivo per un mondo, quello delle produzioni animali, da sempre troppo frammentato.

 

Ora non resta che augurarsi che altri aderiscano all'invito della nuova federazione e che il suo esempio possa essere di stimolo ad analoghe iniziative nei segmenti della filiera a monte e a valle della prima trasformazione.

Insieme potranno raggiungere il peso necessario per "governare" l'intera filiera e progettare il futuro. Separate continueranno a contare poco.