Una campagna di informazione sul valore della carne e sul ruolo degli allevamenti nella tutela dell'ambiente.

Poi un aiuto ai consumatori alle prese con l'inflazione, equiparando l'Iva sulla carne (oggi al 10%) a quella del latte, ridotta al 4%.

Infine destinare anche alla filiera zootecnica le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).

 

Queste alcune delle richieste che l'Unione italiana filiera delle carni (Uniceb) ha rivolto alle istituzioni in occasione della sua recente assemblea annuale.

Proposte che proseguono sul fronte dell'export, dove i prodotti a base di carne rappresentano una quota significativa (8,4%) dell'intero export agroalimentare.

Aumentare questa quota è possibile riducendo le barriere non tariffarie che ancora limitano l'accesso dei nostri prodotti sui mercati esteri.

Obiettivo che si può raggiungere prendendo spunto dalle esperienze di Francia e Spagna che per intervenire su questo problema hanno dato vita a una vera e propria task force di risorse umane e progettuali.
Senza dimenticare la lotta alla peste suina africana che tante preoccupazioni sta destando negli allevamenti suini, minacciati come sono dalla troppo numerosa popolazione di cinghiali selvatici infetti.


Le richieste

Clara Fossato, Segretario Generale di Uniceb, nell'elencare i punti sui quali si chiede alle istituzioni un intervento, ha espresso apprezzamento per l'azione di Governo contro la carne sintetica e per l'approvazione del disegno di legge sulla tutela del made in Italy.

Cosa che va di pari passo con l'iniziativa legislativa a tutela delle denominazioni di vendita dei prodotti a base di carne.

Apprezzamento anche per il nuovo bando sull'agrisolare, che oltre a mettere a disposizione un altro miliardo di euro, consente di superare il nodo dell'autoconsumo.

 

Le proposte di Uniceb, come ha detto il suo presidente Carlo Siciliani, sono nel solco dello spirito che anima il lavoro di questa associazione che non ha mai abbandonato la volontà di "affiancare in modo costruttivo le istituzioni e collaborare alla risoluzione delle problematiche inerenti al nostro settore."

"Questo sempre mettendo al primo posto del nostro agire - ha aggiunto Siciliani - l'interesse generale che oggi si deve concretizzare arrivando ad una più equa distribuzione del margine lungo tutti gli anelli".


Allevamenti e ambiente

Numerosi gli interventi che si sono alternati ai lavori assembleari, fra i quali quello del ministro dell'Ambiente, Gilberto Pichetto Frattin che si è soffermato sulla proposta della Commissione Europea di revisione della direttiva emissioni industriali.

Come già anticipato da AgroNotizie, il progetto prevede che gli allevamenti di bovini siano in futuro sottoposti alle stesse regole previste per le industrie inquinanti.

Proposta che comporta il rischio concreto di perdere migliaia di posti di lavoro senza concreti vantaggi per l'ambiente.


La direttiva emissioni

Su questo argomento è intervenuto anche l'europarlamentare Paolo De Castro che ha ricordato come la battaglia per escludere i bovini da questa riforma non sia ancora conclusa, dopo che la Commissione Ambiente, sebbene per un solo voto, si è espressa per includere nella direttiva gli allevamenti di bovini.

Il passaggio finale sarà in "plenaria" a fine luglio, dove peserà tuttavia anche il voto della Commissione Agricoltura, di segno opposto rispetto a quella dell'Ambiente.