Il prezzo del latte spot, quello venduto fuori contratto, continua a salire e nelle rilevazioni di mercato del 22 novembre ha raggiunto la quotazione di 46,75 euro al quintale.
Rispetto alla settimana precedente, come evidenziano le analisi riportate da Assolatte, l'aumento è stato del 4,5% arrivando a sfiorare il 30% quando il confronto viene fatto con lo stesso periodo dell'anno precedente.
Situazione analoga si registra anche per il latte di provenienza francese (45,5 euro al quintale) e per le provenienze tedesche (48 euro al quintale), quotazione persino più alta di quella italiana.
Peccato che di questi aumenti di allevatori non possano trarne beneficio, perché la maggior parte del latte viene commercializzato all'interno di contratti che prevedono prezzi ben più bassi, intorno ai 38 centesimi al litro.

Davvero troppo poco se si considerano anche gli aumenti dei costi degli ultimi mesi.
Vedremo se le iniziative che si susseguono in questi giorni riusciranno a dare una risposta per risollevare le sorti del settore lattiero caseario.
Per il momento non resta che prendere atto del favorevole momento di mercato, ben evidenziato dal grafico che segue, predisposto da Assolatte, dove si nota come il prezzo del latte spot italiano sia al momento superiore non solo a quello dello scorso anno, ma anche a quello del 2019.


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Andamento del prezzo del latte spot italiano
(Fonte: Assolatte)

Il latte nel mondo

Questo aumento del prezzo del latte ha origini lontane e coinvolge tutti i mercati.
Le ultime rilevazioni della Commissione europea, riferite a settembre, mostrano un prezzo medio di 37,4 euro al quintale, in aumento del 2,7% sul mese precedente.
Nel settembre del 2020 il prezzo medio si fermava ad appena 33,9 euro al quintale, pochi centesimi sopra al prezzo raggiunto nel 2019.
Insieme al latte si registrano numeri in crescita per il burro, che con la quotazione di 523 euro al quintale è aumentato in settembre del 9,3%. 
Il favorevole momento per il mercato dei prodotti lattiero caseari trova conferma nel recente andamento delle quotazioni sui mercati internazionali.
La tabella che segue, che riferisce i prezzi della seconda settimana di novembre, evidenzia con chiarezza come in Europa, in Oceania e negli Usa i principali prodotti lattiero caseari siano tutti con il segno più davanti.


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Produzioni e import export

Un sostegno al prezzo del latte e dei prodotti che ne derivano, proviene dall'aumento della domanda seguente all'allentamento della pandemia.
Ma ci sono anche altri elementi da tenere in considerazione, come il calo della produzione di latte registrato nel periodo fra gennaio e settembre di quest'anno in Nuova Zelanda (meno 3,5%) e in Australia (meno 3,3%.
In rialzo invece, ma in misura modesta, la produzione statunitense (più 1,9%). Stabile nello stesso periodo la produzione europea, che però fa registrare un sensibile aumento nell'esportazione di formaggi, con incrementi della 5% in quantità ed il 16,7% in valore.
Anche questo un fattore che contribuisce a dare una spinta i prezzi, ma per averne conferma occorre dare un'occhiata a cosa avviene in Cina.
Il grafico che segue mostra con evidenza come le importazioni da parte di Pechino siano tutte in aumento, cosa che incide in modo significativo sull'andamento dei prezzi a livello internazionale.


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Il latte in Italia

Il quadro non sarebbe completo senza prendere in esame l'andamento della produzione di latte in Italia.
Il dato definitivo delle consegne di latte comunicato da Agea e relativo al mese di agosto mostra un aumento del 3,8% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente.
La produzione complessiva, da gennaio ad agosto assomma a 8,9 milioni di tonnellate, contro gli 8,6 dell'anno precedente.
Il grafico che segue, elaborato da Assolatte, evidenzia l'andamento della produzione, che pur in flessione nel periodo estivo, si mantiene al disopra dei valori degli anni precedenti. 


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Andamento delle consegne di latte negli ultimi tre anni
(Fonte: Assolatte)

I formaggi

In ultimo uno sguardo all'andamento del prezzo dei formaggi, che assorbono una parte rilevante del latte prodotto in Italia.
Come si nota dalle rilevazioni mensili di Ismea, i due principali formaggi Dop, il Parmigiano Reggiano e il Grano Padano, continuano a registrare prezzi superiori a quelli dell'anno precedente.
Ma mentre il Parmigiano Reggiano riesce a conservare le posizioni raggiunte, si nota un arretramento per il Grana Padano, che come noto è un importante punto di riferimento nella formulazione del prezzo del latte.
Un segnale di debolezza che si spera non incida sulle iniziative che vedono impegnati molti protagonisti della filiera lattiero casearia nel tentativo di trovare un punto di equilibrio fra produttori, trasformatori e distribuzione organizzata.

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Quotazioni medie dei principali prodotti lattiero caseari
(Fonte: Ismea)

Compito difficile quello delle previsioni di mercato.
Un aiuto può venire dall'esame delle tendenze in atto. Ma occorre conoscere i "numeri del latte" e in tempi di mercati globali lo sguardo deve allargarsi a livello internazionale.
Le fonti non mancano e AgroNotizie le raccoglie per dare ai lettori gli strumenti per orientarsi.