Un tema, quello della gestione della convivenza con i lupi e della tutela della pastorizia, su cui la regione sta lavorando da diverso tempo con '’attivazione e il rafforzamento di misure ad hoc del Psr.
Ora l'intenzione è quella di garantire procedure più semplici e immediate per richiedere gli indennizzi a seguito dei danni causati dai predatori negli allevamenti, indennizzi che verranno pagati interamente.
Gli allevatori potranno inviare direttamente la domanda in forma elettronica sulla piattaforma Siar senza dover presentarla tramite il comune. Il verbale di accertamento verrà successivamente trasmesso, con posta certificata, direttamente dai veterinari dell'area vasta competente.
Inoltre gli indennizzi copriranno il 100% del danno della predazione, anziché l'80% come nel passato e verrà rimborsato anche l'80% delle spese per le cure veterinarie per gli animali feriti.
Per l'assessore regionale all'Agricoltura Anna Casini si tratta di un aiuto concreto agli allevatori in difficoltà e una sburocratizzazione che la regione cerca di attuare, come prassi amministrativa corrente, nei vari settori della pubblica amministrazione.
Sono state anche precisate le misure minime di prevenzione che gli allevatori dovranno attuare per poter accedere ai contributi.
Nel 2018 infatti sono pervenute 110 richieste di indennizzo, di cui novanta per predazione da lupo e venti da cani randagi, con il coinvolgimento di 497 capi tra pecore e capre, 18 bovini e 21 equidi.
Ma di queste 27 domande non sono state liquidate perché dai verbali di accertamento, redatti dai veterinari intervenuti, è stata rilevata la mancanza di misure di prevenzione, come cani da guardia e reti per il ricovero notturno degli animali.
Queste nuove disposizioni sono entrare in vigore dal 7 ottobre, mentre per le vecchie predazioni saranno applicate le regole precedenti.