"I numeri del primo anno di questa iniziativa sono entusiasmanti – è scritto in una nota del Consorzio di tutela - il 90% dei giovani che hanno partecipato al corso, arrivati anche da Usa e Australia, ha trovato un impiego in azienda o ha aperto il proprio caseificio".
"Formazione è la parola chiave per le filiere dei prodotti di qualità. In un mondo globale, il comparto della mozzarella di bufala campana Dop non rimanda più l'immagine quasi ancestrale del lavoratore che munge una bufala e poi produce mozzarella. Siamo invece di fronte a una filiera fatta di imprese all'avanguardia, che sanno guardare al mercato e al mondo" spiega il presidente del consorzio, Domenico Raimondo.
Dalla zootecnia fino alla produzione: tutti gli anelli della catena hanno bisogno di studi e approfondimenti per un approccio sempre più al passo con i tempi: "Questa è la sfida che il Consorzio di tutela Mozzarella di bufala campana Dop ha lanciato con la nascita della prima Scuola nazionale di formazione al Sud e l'unica in Italia gestita direttamente da un organismo consortile", aggiunge il presidente.
L'accreditamento del Consorzio di tutela della Mozzarella di bufala campana Dop nel sistema formativo della Regione Campania ha colmato un gap del Mezzogiorno e ha aperto le porte a una formazione di alta qualità.
"Quel progetto ha compiuto un anno e va avanti spedito. La chiave per il successo è creare professionalità adeguate in un settore, quello lattiero caseario, dove non si può più improvvisare, anche per dare risposte puntuali e stringenti al tema della sicurezza alimentare, sempre molto avvertito dai consumatori - commenta il direttore del Consorzio, Pier Maria Saccani.
La nascita della Scuola lattiero-casearia, curata in particolare da Alessandro Garofalo e Giampiero Perna del settore assistenza e ricerca del Consorzio, ha inaugurato una stagione di crescita, che si basa su giovani, formazione, ricerca e innovazione tecnologica, asset strategici per l'ulteriore sviluppo della mozzarella Dop.
"I giovani sono il presente e il futuro del Consorzio e tanti di loro stanno tornando ad impegnarsi nella filiera bufalina: il 39% degli addetti nel comparto (15mila in totale) sono under 32, mentre il 32% sono donne - conclude Saccani, che avverte - il nuovo calendario dei corsi contribuirà ad ammodernare l'intero comparto, visto da ogni prospettiva".
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Fonte: Consorzio tutela Mozzarella di bufala campana Dop
Autore: Mimmo Pelagalli