La Regione Sardegna ha compiuto passi decisi verso l’eradicazione della Peste suina africana, e presto sarà visitata da una delegazione della Commissione Ue, che verificherà i concreti progressi compiuti in questa direzione, come annunciato dal presidente della Regione, Francesco Pigliaru. E proprio per questo non bisogna abbassare la guardia nei confronti dell’infezione, che ha imperversato per 40 anni sul territorio dell’Isola e che negli ultimi tempi si sta debellando, grazie allo stop al pascolo brado dei suini e all’abbattimento sistematico di maiali e cinghiali infetti, avvertono da Regione Sardegna. Da dove si fa notare che - per chi subisce il blocco della movimentazione degli animali ed è in regola - ci sono a disposizione gli indennizzi.
 

Unità di progetto per l'eradicazione: i soldi per gli indennizzi ci sono

L’Unità di progetto per l’eradicazione della Peste suina africana in Sardegna il 2 giugno 2018 ha reso noto che sono disponibili fondi regionali per il ristoro alle aziende di allevamento regolari e certificate che possono incorrere nel blocco alla movimentazione dei maiali in seguito a segnalazione di un focolaio di Peste suina africana.

“Alla luce della nuova campagna di eradicazione promossa dall’Udp sono state recuperate risorse che, a partire dall’1 gennaio 2018, possono integrare il mancato reddito per le aziende suinicole, certificate e conformi alla normativa vigente in materia di biosicurezza, registrazioni e benessere degli animali, colpite dalle restrizioni sanitarie dovute all’insorgere di focolai della Psa" è scritto nella nota.

Gli allevamenti indennizzabili sono quelli “operanti all’interno delle zone di protezione e di sorveglianza istituite a perimetro dei focolai - precisa la nota - per un raggio di almeno tre e dieci chilometri".

La nota stampa della Regione Sardegna giunge dopo le rimostranze di Coldiretti Sardegna contro il blocco della movimentazione ad alcuni allevamenti sardi, giunti proprio ora che grandi passi verso l’eradicazione della zoonosi sono stati compiuti. L'organizzazione agricola, rispetto alle norme esistenti, ha invocato una maggiore flessibilità applicativa.

"Considerata la situazione complessiva del programma di eradicazione e i miglioramenti raggiunti - ha invece osservato il direttore generale dell’Istituto zooprofilattico della Sardegna, Alberto Laddomada - oggi più che mai l'Udp deve agire con il massimo rigore, come se ogni nuovo focolaio che si verifichi sia l'ultimo".
 

La Sardegna relaziona alla Commissione Ue sull'eradicazione della Psa

"Volevamo rendere la Commissione europea consapevole del fatto che per la prima volta dopo 40 anni la Sardegna sta affrontando con grandissima determinazione il problema della peste suina", e che in particolare "negli ultimi sei mesi le cose sono davvero cambiate, noi crediamo in modo irreversibile" verso l'eradicazione dell'epidemia. Così il presidente della Regione Sardegna, Francesco Pigliaru, lo scorso 15 maggio al termine di un incontro con il commissario Ue alla Salute, Vytenis Andriukaitis, che, secondo il governatore, "ha riconosciuto gli sforzi dell'Isola".

L'incontro era stato voluto dalla Regione per "portare dati e numeri" e mostrare che l'impegno viene "sia dalla Giunta che dalla popolazione, che supporta sempre più la battaglia per l'eradicazione della peste suina africana, anche perché questo vuol dire far partire un'industria della suinicoltura di grandissima importanza". Pigliaru aveva poi invitato il commissario Andriukaitis a visitare la Sardegna, per poter constatare di persona i progressi fatti. Cosa che potrebbe già avvenire nei prossimi mesi, secondo il presidente sardo.