I manifestanti si ritroveranno a Piazza Marina; da lì il corteo sfilerà prima verso la Prefettura e poi alla volta della sede dell’assessorato all’Agricoltura della regione.
“Manifestiamo perché siamo tutti indebitati per i ritardati pagamenti di Agea su titoli e misure del Psr Sicilia, manifestiamo anche perché la siccità ha già fatto fallire molte aziende e molte altre seguiranno senza minima attenzione da parte delle istituzioni – afferma Galati Rando, che sottolinea come – soprattutto per la misura del biologico è dal 2015 che gli agricoltori sono rimasti senza aiuti, continuando a perdere il 35% dei raccolti rispetto alle colture convenzionali ed a pagare gli organismi di controllo. Siamo stufi, ci sentiamo abbandonati”
?Solidale con il movimento di protesta è l’assessore regionale all’Agricoltura, Edy Bandiera, che si è detto pronto a forme di protesta eclatanti e che incontrerà nella stessa giornata i vertici dell’ente pagatore a Roma ed il 22 febbraio i sindaci e le organizzazioni agricole dei Nebrodi e delle Madonie, zone interne particolarmente colpite dai ritardi dei pagamenti Agea.
“E’ impossibile andare avanti in queste condizioni" dichiara l’assessore Bandiera, lamentando il perdurante ritardo da parte di Agea nei pagamenti alle aziende agricole siciliane, che da anni si trovano costrette ad anticipare ingenti capitali.
“Questi ritardi, ormai divenuti intollerabili, stanno distruggendo la nostra economia agricola e zootecnica. Stiamo parlando di svariate decine di milioni di euro, che afferiscono a diversi bandi e misure e che costituiscono, in molti casi, anche il 50% delle somme spettanti da anni – afferma Bandiera, che rilancia - Il 20 febbraio andrò a Roma per esprimere l’assoluto disappunto del Governo Musumeci ai vertici di Agea, cui chiederò interventi immediati e risolutivi. Il 22 febbraio incontrerò le organizzazioni di categoria insieme ai sindaci della zone dei Nebrodi e delle Madonie, aree interne che stanno subendo in maniera pesantissima gli effetti di questi ritardi, per fare il punto della situazione e concordare insieme ai territori ed alle categorie di allevatori e agricoltori eventuali azioni di protesta eclatanti a Roma”.